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Funky Claude

FUNKY CLAUDE

Dal 2013 il mondo della musica dovrà fare a meno di uno dei suoi protagonisti: a 76 anni si è spento improvvisamente Claude Nobs, fondatore e direttore artistico del Montreux Jazz Festival.

Nel 1967, a 31 anni, quando lavorava all’Ufficio per il Turismo di Montreux, Claude Nobs si lancia in un progetto visionario: organizzare un piccolo festival jazz in questa tranquilla località di villeggiatura sulle sponde del Lago di Ginevra.

Grazie all’aiuto dei fratelli Ertegun, titolari della storica etichetta Atlantic Records, il palco del Casino di Montreux ospita, oltre ad un concorso per giovani talenti europei del jazz, la performance del Charles Lloyd Quartet con Keith Jarrett al pianoforte, Cecil McBee al basso e Jack DeJohnette alla batteria. L’evento richiama appassionati, critici e addetti ai lavori anche fuori dai confini svizzeri.

Passeranno solo quattro anni prima che il festival entri nella leggenda quando i Deep Purple (a Montreux per registrare il loro album con uno studio mobile) vedendo le fiamme che si levano dal Casinò durante il concerto di Frank Zappa riverberarsi sulle placide acque del lago, scriveranno un brano che entrerà nella Hall of Fame del rock: Smoke On The Water.

Da allora il Montreux Jazz Festival ha rappresentato uno degli eventi clou dell’estate musicale europea, oltre ad essere un benchmark per l’industria discografica e dell’enterteinment musicale in genere, grazie al suo concept particolarmente eclettico, risultato della filosofia e del lavoro di Claude Nobs, volto a includere star e new comers della scena pop-rock internazionale, senza rigide ripartizioni di generi.

Nell’ultima edizione le nuove location del Palazzo dei Congressi insieme ai palchi all’aperto disseminati nei punti più suggestivi del lungolago, destinati ad ospitare le decine di eventi in programma hanno accolto oltre duecento mila persone.

Oltre a quello delle presenze, la manifestazione può vantare numerosi record, tra i quali il maggior numero di presenze in un evento europeo di Miles Davis, presente ben 8 volte (l’ultima pochi mesi prima della scomparsa), una rara esibizione dei Pink Floyd accompagnati dalla Philarmonic Orchestra e una partecipazione impressionante di artisti che hanno fatto la storia della musica, dai Led Zeppelin ai Wheater Report, passando per le altre grandi icone del jazz quali Herbie Hancock, Oscar Peterson, Count Basie, Chick Corea, Sonny Rollins, senza dimenticare un occhio di riguardo per i suoni brasiliani.

Tra le performance indimenticabili al Montreux Jazz Festival vale la pena di ricordare quella di Nina Simone nel 1976, di Curtis Mayfield nel 1987, di Santana insieme a Wayne Shorter nel 1988 e l’incontro sul palco tra Miles e Quincy Jones negli anni in cui il produttore di Chicago ha condiviso la direzione ateistica del festival.

Seppur orfano del talento e del genio di Claude Nobs, nei prossimi anni il Montreux Jazz Festival dovrà dimostrarsi all’altezza delle aspettative, mantenendo quegli elementi di originalità che gli hanno permesso di essere riconosciuto come uno degli eventi musicali più prestigiosi nel mondo.

Fabrizio Montini Trotti | Bake Agency

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