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Frugando nella dispensa dell’innovazione

Soffriggete una buona idea insieme a un capitale che finanzia le iniziative più coraggiose. Condite il tutto con una manciata di talento marinato nella prospettiva di diventare un fenomeno globale. Servite accompagnando con abbondante contorno di innovazione tecnologica.

La ricetta per creare startup di successo sembrerebbe essere facile e replicabile, come nel migliore dei cooking show.

Ma noi di Baked vogliamo capirne di più e per cucinare i prossimi post a base di realtà aziendali da tenere d’occhio abbiamo frugato nella nostra speciale dispensa. E abbiamo messo sul tavolo gli ingredienti base per comprendere la genesi di alcuni progetti.

#CROWFOUNDING

Metodo di finanziamento dal basso attraverso cui comuni, imprenditori e associazioni raccolgono donazioni economiche per lo sviluppo di un progetto valido o di una causa sociale. Negli Stati Uniti le realtà di crowfounding on line sono tante, in Italia le piattaforme di finanziamento sono 54. Il modello più diffuso è il reward based dove premio o ricompensa per i finanziatori non sono monetari. Al secondo posto il donation based in cui non si riceve nulla in cambio. Infine il lending based in cui vengono pagati degli interessi sul prestito e l’equity based, che consiste nell’acquistare titoli della società. Altre piattaforme possono basarsi invece su modelli ibridi.

#BUSINESS ANGEL

Altrimenti detto investitore formale, è una figura che nasce negli U.S.A per poi approdare, negli anni 80, in Inghilterra e in Olanda. È colui che mette in contatto la domanda e l’offerta del capitale di rischio. Il ruolo dell’Angel, generalmente un professionista con una buona rete di contatti e disposto a investire in piccole-medie imprese, non è solo quello di capitalizzare l’azienda ma anche di valorizzarla. Gli Angels possono essere persone fisiche e possono creare B.A.N (Business Angel Network).

#DIGITAL INCUBATOR

È l’organizzazione che accelera il processo di creazione di nuove imprese fornendo servizi di supporto integrati che migliorano le prospettive di crescita dei progetti selezionati. Per raggiungere questi obiettivi i servizi offerti dagli incubatori vanno dalla condivisione degli spazi di lavoro, passando per lo sviluppo del business plan e il monitoraggio dei finanziamenti, fino ad arrivare al networking e alle attività comunicazione e marketing. In Italia ne esistono 23 certificati, in base al tipo di servizi offerti si distinguono in incubatori di prima, seconda e terza generazione.

#INNOVAZIONE

L’economia dell’innovazione spesso passa da giovani e sconosciuti inventori. Molti di questi sono creatori di app con un’età inferiore ai 30 anni. Non tutti però riescono a guadagnarsi da vivere con questo lavoro perché la concorrenza è davvero feroce. L’idea alla base del progetto deve essere quindi scalabile e non identificarsi solo con un’applicazione mobile.

#STARTUP

Per sostenere l’innovazione è necessario promuovere l’ecosistema delle startup. Con questo termine si identifica sia l’operazione che il periodo durante il quale avviare un’impresa. In italia ci sono 2.084 startup innovative, come attestano gli ultimi dati del Registro Imprese di Infocamere (startup.registroimprese.it). La maggiore concentrazione di queste realtà si trova in Lombardia, seguono Emilia Romagna, Lazio e Veneto. Si aggirano intorno alla decina per regione invece quelle presenti in Valle D’Aosta, Molise e Basilicata. In genere si tratta di aziende che presentano un’alta prospettiva di rischio. Quelle ben riuscite riescono a trasformare le invitanti previsioni di guadagno in realtà.

State forse pensando che per mettere in piedi un’azienda le idee non bastano ma bisogna affrontare problemi apparentemente insormontabili, lavorare con professionalità sul modello di business, dimostrare una dedizione costante nei confronti del progetto che si vuole far decollare?

Siete sulla strada giusta per la  piena consapevolezza. Volete sapere chi ce la mette tutta per farcela o chi si è già affermato? Continuate a seguirci.

 

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