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Feltro d’autore: intervista a Jacopo Rosati.

Matite colorate, penne grafiche, penne bic, nulla di tutto ciò.
Ho scoperto Jacopo (www.jacoporosati.com) meno di un anno fa e da allora non riesco a fare a meno di lanciare occhiate ai suoi lavori. L’ho intervistato ed oltre che bravo è anche molto simpatico. Pronti, partenza, via!

Ciao Jacopo. Presentati ai lettori di JustBaked.

Sono un illustratore, vivo a Venezia e lavoro con editori e agenzie di comunicazione in Italia e all’estero.

Sei molto giovane ma vanti già numerosissime collaborazioni nazionali e internazionali. Ultimamente hai realizzato un lavoro strepitoso per bambini sullo Schiaccianoci. Raccontaci.

In Italia a livello professionale si rimane giovani fino a quarant’anni, quindi spero di portarmi questa etichetta ancora per molto tempo. Il lavoro per lo Schiaccianoci è stato realizzato per il Teatro alla Scala e consiste in una guida all’ascolto destinata ai bambini. Fa parte di un progetto ideato dall’agenzia Tita, la mia è una delle ultime guide realizzate ma molti altri illustratori prima di me hanno interpretato altre opere liriche e balletti. Penso sia veramente positivo che un’istituzione come il Teatro alla Scala apra a questo tipo di estetica molto attuale e contemporanea.

Il tuo strumento di lavoro ovvero il feltro ti contraddistingue tra le tante matite.
Ti ricordi il giorno, dov’eri e cosa stavi facendo quando hai fatto questa scelta “materica”?

Sì, ovviamente conoscevo gli illustratori che lavoravano con la carta ma volevo usare un materiale diverso. L’ispirazione mi è venuta casualmente quando un giorno ho visto la mia ragazza giocare con un videogioco in cui l’ambientazione era composta interamente da pezzi di tessuto e fili di lana. In quel momento ho capito che avrei potuto sviluppare uno stile sovrapponendo dei pezzi di stoffa colorata. Non sapendo cucire ho optato per la tecnica collage perché mi sembrava più semplice da gestire, come materiale ho quasi subito scelto il feltro sia perché è disponibile in un’ampia gamma di colori e sia perché presenta una texture e uno spessore che garantiscono un aspetto materico alle immagini.

E quindi, pensavo, che rapporti hai con il commesso della merceria che ti fornisce il feltro? Siete diventati amici? (curiosità personale)

Non avrei mai pensato di entrare in una merceria in tutta la mia vita. Quando entro le clienti cominciano a guardarmi in modo strano, è insolito vedere una figura maschile aggirarsi in un negozio del genere, solitamente gli uomini che ho visto accompagnano le mogli e vagano con le mani dietro la schiena come succede in una profumeria, quindi io devo sembrare abbastanza strambo. Le clienti sono piuttosto agguerrite e chiedono insistentemente qualsiasi tipo di informazione al commesso, non lo lasciano quasi mai libero di parlare. Ho comunque avuto modo di raccontargli quello che faccio e ormai ci conosciamo, spesso però mi capita di dover ordinare rotoli molto grandi e quindi devo affidarmi al web. Diciamo che metà del materiale lo compro online e metà in merceria.

Come tante persone che lavorano nel magico mondo della creatività di sicuro avrai dei modelli d’ispirazione, dei maestri che ammiri e apprezzi. VOGLIAMO I NOMI.

Ho iniziato a lavorare in uno studio di grafica, quindi sono stato inizialmente influenzato da designer che utilizzavano il linguaggio dell’illustrazione ma anche quello della tipografia come per esempio Saul Bass e Paul Rand. A livello pratico direi che i miei modelli sono sicuramente artisti come Bomboland, Zim&Zou che hanno sviluppato ed interpretato l’idea dell’illustrazione handmade. Io ho voluto lavorare con forme più geometriche e piatte per cercare di distinguermi e rendere le mie immagini riconoscibili, spero di esserci riuscito.

Sogno nel cassetto. Non lo apriamo. Piuttosto.. hai paura che il tuo “modo di fare” infeltrisca?

I miei cassetti ormai sono tutti pieni di feltro, non c’è spazio per i sogni.
Credo che questo tipo di trattamento che sto usando adesso sia soggetto all’invecchiamento come qualsiasi altro stile, quando sarò stufo o quando nessuno mi chiederà più questo tipo di immagini semplicemente mi dedicherò a qualcos’altro. Parallelamente al lavoro di illustratore mi occupo anche del design delle chiavette USB prodotte da Maikii, quindi in futuro potrei approfondire questo aspetto. Oppure posso tornare a fare quello che facevo prima di lavorare con il feltro, altrimenti posso semplicemente cambiare lavoro.

The last. Consigliaci belle cose da vedere e/o ascoltare e/o toccare e/o assaporare e/o annusare.

Ho recentemente visto una miniserie che mi è piaciuta molto, si chiama “Over the garden wall” ed è prodotta da Cartoon Network che, ultimamente, sta proponendo contenuti di altissima qualità. Voglio anche consigliare un libro molto interessante, si intitola “Codex Seraphinianus” ed è illustrato da Luigi Serafini, un artista italiano. È una sorta di “fantaenciclopedia” scritta in una lingua completamente inventata e priva di qualsiasi significato. Ci sono oltre mille disegni che illustrano tutta una serie di figure, animali, piante e situazioni dall’aspetto surreale e mistico tanto da farle sembrare quasi aliene. Per me, pur essendo un’opera esclusivamente estetica, rimane una vera e propria enciclopedia della fantasia.

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