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MUSICA.
In una settimana

Tutto è successo più o meno un mese fa, giorno più giorno meno. Quante volte vi è capitata una settimana da incubo?
Dopo quella che è capitata a me tra fine aprile e inizio maggio, avevo proprio bisogno che la successiva fosse di ripresa.
La cosa meravigliosa è che l’universo sembra aver ascoltato il mio cuore e abbia agito con me e per me.
Non sapevo davvero cosa aspettarmi e desiderare, come sempre capita quando hai bisogno di qualcosa per farti risorgere e davvero non mi sarei aspettato niente dalla musica, visto che anche con lei nella settimana in questione non avevo avuto ottimi rapporti, ci stavamo un po’ “sul culo” io e la musica. Non so neanche spiegare il perché, è un po’ come quando ti capita di non essere in sintonia con la tua compagna/o o con i tuoi amici.

Da lei (la musica intendo) invece è arrivata la svolta che ha riportato tutto ad una condizione, quanto meno vivibile e sopportabile, con punte di godimento acuto in alcuni momenti.
In una settimana (dal 2 all’ 8 maggio 2016) i Radiohead sono prima spariti del tutto dal web e poi tornati prima con una canzone dal nuovo disco e dopo tre-quattro giorni con tutto il disco nuovo. James Blake nel giro di qualche ora ha annunciato l’uscita del suo album, prima con due murales a Londra e NYC e poi su BBC Radio 1 con Annie Mac dicendo che il suo disco sarebbe stato pubblicato a mezzanotte dello stesso giorno. Il nuovo progetto di Anthony Hegarty, che ora vuole essere chiamato Anohni, prodotto da Hudson Mohawke e Oneohtrix Point Never è uscito online e anche noi italiani non abbiamo mica dormito, Capibara da Roma ha coinvolto alcuni dei nomi più interessanti della scena elettronica italiana per remixare, ad un anno di distanza dall’uscita, il suo disco “Gonzo”. Mi sembra abbastanza per una settimana.

Entriamo un po’ più nel dettaglio: magari questi dischi ve li portate con voi in vacanza quest’estate.

Radiohead – A Moon Shaped Pool (XL Recordings)

Dei Radiohead c’è bisogno che vi riassuma la storia di marketing e strategia che ha accompagnato l’uscita dell’album? No, vero!? Ecco.
Se ne sono sentite e lette parecchio su “Burn The Witch” e su A Moon Shaped Pool, “Thom Yorke è bollito non ce la fa più a cantare” oppure “sembrano i Coldplay” e altre più o meno cattive (anche se quella che sembrano i Coldplay è bella tosta), mi sono sembrate fin dall’inizio impressioni troppo veloci e scritte a caldo con il solo scopo di doverne parlare perché comunque non puoi non parlarne. Al contrario, ascoltando più volte tutto il disco dall’inizio alla fine, sono arrivato alla conclusione che è davvero splendido. Senza soffermarsi sulla tecnica e sulle canzoni in particolare – come sono cantate, suonate, registrate, cose che lascio a chi è più bravo di me – posso dirvi che si tratta di un album vero e non una raccolta di 10 o più canzoni. Ha una morbidezza incredibile e fluttua sulle nuvole con una leggerezza e una profondità devastanti. Non riesco a toglierlo dall’autoradio. Quando guido ascolto solo quello da un mese. Aiutatemi ve ne prego. L’operazione di lancio poi è stata epica, ne abbiamo sentito parlare tutti, c’era pure una gallery su repubblica.it , per dire!
Tutti a casa a studiare, please.

James Blake – The Colour In Anything (Polydor)

James Blake, cheddiotibenedica!
Appena ho iniziato ad ascoltare il disco ho avuto la sensazione che il mondo possa ancora salvarsi. Il disco è molto bello. Sembra che, per quanto riguarda il “suono” che genera, James Blake sia quasi riuscito a tradurre la vita quotidiana, le nostre preoccupazioni, il tempo che viviamo, le speranze e la potenza dei nostri giorni. È inutile far finta di essere felici, per molti di noi è molto difficile esserlo. Ma non ce la facciamo prendere male! Attacchiamoci alla bellezza. Ecco, è la bellezza e non l’atteggiamento fastidiosissimo #HappyLife a cui dobbiamo guardare quando siamo stanchi dei nostri giorni. È  l’arte la nostra salvezza quando tutto si fa saltare in aria.
In definitiva “The Colour In Anything” è un disco della madonna!
Forse un po’ troppo lungo, ma per questa volta te la passiamo James.

Foto 3

Anohni – Hopelessness (Rough Trade)

Anthony Hegarty è arrivato ad una svolta. Musicalmente parlando ha abbandonato le atmosfere indie rock e si è buttato tra le braccia di due produttori di musica elettronica nati dopo il 1980, Hudson Mohawke e Oneohtrix Point Never. Dal punto di vista personale invece ha tolto una T dal nome per trasformarlo da maschile (Anthony) a indefinito (Anohni) facendo un ulteriore passo verso la sua trasformazione.
Qualche mese fa avrete sicuramente sentito parlare del video di “Drone Bomb Me”, il secondo singolo che preannunciava l’uscita di “Hopelessness”, un video che per ora devo ancora vedere almeno una volta al mese. Il video è interessante da parecchi punti di vista, è interpretato da Naomi Campbell che canta la canzone con la voce di Anohni e che si muove in un ambiente post industriale circondata da ballerini che si muovono in modo snodato in coreografie degne di un remake di “Thriller”. È  anche stato rilanciato da parecchi blog o siti che si occupano di moda perché l’art director del video girato da Nabil è Riccardo Tisci, art director di Givenchy Paris. Il video è uscito in esclusiva per Apple Music e Beats1. Ti cattura dal primo momento in cui compare solo una sedia e poi vedere piangere Naomi Campbell fa un certo effetto. Pitchfork ha dato 9 come voto nella recensione dell’album e non posso non essere d’accordo.
Ha dei suoni incredibili, contemporanei e ci piace questa svolta artistica di Anohni che riesce a rimanere se stesso in un fracasso di tastiere e suoni digitali.

Foto 4

Capibara – Gonzo [Ricarica] (free Download)

Altro colpaccio per Luca Albino, giovane produttore romano, conosciuto meglio col nome Capibara. La ricarica di Gonzo il suo disco prodotto un anno fa è stato remixato da alcuni tra i più sapienti manipolatori di strumenti digitali in Italia e il risultato è buono. Disco divertente che smuove il corpo e che potete esibire senza vergogna in spiaggia per far avvicinare le persone al vostro ombrellone, mentre da una cassa bluetooth, caricata a pallettoni di bassi e suoni acidi, escono le note di Capibara, re incontrastato delle spiagge nel 2016.
Sia “Gonzo” che “Gonzo [ricarica]” sono stati distribuiti in freedownload dal suo tumblr e ci viene da chiedere se per un produttore non sia davvero meglio regalare la sua musica per farla girare o racimolare qualche centinaio di centesimi vendendola.
Grazie a Capibara per averci regalato la sua musica e speriamo di beccarti in qualche festa in spiaggia questa estate.
Per dovere di completezza io questa estate porterei con me anche il disco di Jessy Lanza, uscito per Hyperdub e quello di Cosmo che sta spaccando tutto, almeno qui da noi.
Spero che le settimane che verranno possano essere serene per tutti noi e se proprio dovesse succedere il contrario (capiterà! Bisogna essere pronti) speriamo almeno che la musica torni a sorreggerci come ha fatto in quella prima settimana di maggio. Sarebbe davvero un’ottima cosa averla dalla nostra parte .

Buona Estate da Alex.

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