Libri senza data di scadenza
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La libraia racconta, Libri di Eliselle
19 Maggio 2017
Barcellona è una città magica. L’unico modo per capirlo davvero è partire e andare a vedere con i propri occhi. Tra quartieri colorati e austeri, opere architettoniche e artistiche che si susseguono nel tempo trovando l’immortalità, tracciando una linea ideale che dal passato porta dritta verso il futuro e racconta la storia della città, è facile incappare in numerose librerie che colpiscono per la loro originalità e grandezza. Spazi che catturano l’attenzione soprattutto per il numero di persone che all’interno osservano, leggono, spulciano tra gli scaffali o si siedono su divanetti, scalini e danno uno sguardo ai libri scelti prima dell’acquisto definitivo.
Mostrano ciò che è Barcellona: una città viva, curiosa e sempre in movimento, eppure capace di ritagliarsi momenti di pausa dalla frenetica vita di tutti i giorni, fosse anche solo per fermarsi su una qualche panchina o localino sulle Ramblas a leggere qualche riga del nuovo romanzo appena comprato. Mentre si piluccano con gusto tapas accompagnate a birra o vino. Questo è ciò che ho visto: gente che mangia a ogni ora, ma che appena può si ferma per prendere una pausa e si dedica alla lettura.
Certo, per scoprire le librerie migliori della città è meglio affidarsi ai consigli di chi ci vive o la conosce molto bene, come ha fatto Jorge Carriòn. L’autore di Tarragona, che ha passato la maggior parte della sua vita a Barça, non si è limitato a segnalare solo le librerie di questo luogo splendido, ma anche quelle del resto del mondo. Quelle che lo hanno colpito in modo particolare per la loro offerta e le loro storie. E le ha immortalate nel suo Librerie – Una storia di commercio e passioni, Garzanti 2015. Per chi se lo fosse perso, e volesse recuperarlo prima di fare qualche viaggio d’esplorazione in una nuova città, è di sicuro un’ottima lettura a metà strada tra un racconto romantico, un saggio e una guida vera e propria.
Per quanto mi riguarda, avevo poco tempo e non ho potuto far altro che abbandonarmi ai bookshop incrociati per caso (anche questo è un ottimo metodo di scoperta, che si sappia, in barba a coloro che non si muovono se i loro viaggi non sono organizzati nei minimi dettagli). Tra le altre più o meno piccine, più o meno di passaggio, ne ho trovata una immensa sulla Rambla de Catalunya, la Casa Del Llibre, che farebbe invidia a qualunque libraio sulla faccia della terra! Sala presentazioni permanente che dà su un giardino sempreverde, zona per letture da bambini, divani, divanetti, e circa trecento metri quadri pieni zeppi di volumi, anche stranieri.
Ma sia chiaro che a godere di una buona affluenza di clienti non era solo questa di cui vi sto parlando. Anche le altre, pur avendo una posizione meno buona e uno spazio meno ampio, contavano sempre tante presenze al loro interno: clienti e semplici curiosi, turisti di passaggio o gente del posto, segno che l’interesse per i libri è ben presente e sentito. E se a Barcellona, e più in generale in Spagna, ci sono autori superstar che fungono da motore per l’editoria, c’è spazio sugli scaffali anche per autori meno noti da scoprire tra una pausa e l’altra, tra una patatas bravas e una cerveza.
E che un giorno o l’altro, forse, sbarcheranno anche in Italia.
Ph © Eliselle
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