Nerve: Generazione
Young Adult
Nerve è un film basato sul libro omonimo di Jeanne Ryan e girato (senza difetti) da…
Film, Just Viewed di Edoardo Montanari
6 Luglio 2017
Il più famoso eroe della Marvel, Spider-Man, arriva nelle sale italiane (stasera) in Spider-Man: Homecoming. Distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia in 800 copie, il film è diretto da Jon Watts e interpretato da Tom Holland nel ruolo del protagonista. Peter Parker torna a casa dopo l’esperienza con gli Avengers, sotto l’occhio vigile del suo nuovo mentore Tony Stark (Robert Downey, Jr). Completano il cast Michael Keaton, Zendaya, Jon Favreau, Donald Glover, Tyne Daly e Marisa Tomei.
Interpretare Spider-Man è sempre stato un sogno per Holland: «Cinque anni fa, mi trovavo all’Empire Awards a Londra e un giornalista mi ha chiesto ‘se ne avessi la possibilità, quale supereroe vorresti essere?’ – ricorda l’attore – ho risposto: ‘Tra dieci anni mi piacerebbe essere lo Spider-Man di Andrew Garfield’. Non avrei mai immaginato che tutto accadesse così in fretta».
Stasera è il gran giorno. Dopo anni di attese, speranze, paure e delusioni, esce Spider-man Homecoming. Ennesimo reboot del nostro amichevole vicino in rossoblu.
Un ragnetto quattordicenne, pieno di volontà e scapestrato ci aspetta sugli schermi dei cinema e, devo dire che, dopo la prima visione, si candida a essere uno dei miei film Marvel preferiti (alla pari di Ant-Man e il primo collettivo degli Avengers).
A differenza di ogni precedente film che ha avuto come protagonista l’aracnide più amato dei fumetti, non vedremo l’acquisizione dei poteri e la scoperta delle abilità (scelta originale, controcorrente e saggia da parte dei sei sceneggiatori), ma la storia ci viene proposta in medias-res tramite un piccolo videoblog che stimola, incuriosisce e coinvolge dall’inizio fino alla fine.
Ma la parte più curiosa e originale del film è proprio la soggettiva che, a differenza degli altri film, fa percepire gli Avengers come quello che sono: anni luce distanti dalla vita reale; dei semidei, dei miti, l’immagine dell’eroe da raggiungere con il massimo sforzo.
Immaginate la sensazione che potreste provare quando, dopo aver letto, visto fotografie, seguito alla tv interviste del vostro beniamino vi ritroverete finalmente al suo cospetto, e, dopo poco, tornerete alla vostra quotidianità. Ecco, questo è il grande pregio del film, dare lo spaccato di un ragazzo, semplice, giovane, volenteroso e talentuoso che cerca di raggiungere i propri miti commettendo anche quegli errori che tutti noi abbiamo fatto nella vita. È un film reale e irreale, divertente e maturo, proprio in quella zona grigia che lo stesso Stark chiede al “bimbo ragno” di seguire. Quella piccola zona grigia tra quello che lo stesso Stark farebbe e quello che non farebbe.
Anche se piuttosto lungo, il film tiene bene la narrazione per tutte e due le ore di cui è composto. L’unica cosa che potrebbe dispiacere agli amanti del VFX è la “gommosità” del protagonista che può apparire eccessivamente artefatta e fasulla. Anche se, personalmente, la trovo divertente e giustamente rappresentata.
Popcorn d’obbligo, ma mangiateli lontano da me perché l’odore del burro fuso mi disgusta e mi rovinerebbe il film. Non vedo l’ora di rivederlo.
Buona visione a tutti.
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