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Amy Denio: ho scoperto la magia del canto per cancellare il dolore nel corpo

Cover Ph Sirena di Amy Denio: «Soffiava un forte vento dal Nord, ma lei non tremava…»

Premesso che, secondo me il 9 giugno 1961 a Seattle è nata una fantastica musicista e quindi ti chiederei cosa è stato a toccare la tua sensibilità ed aprirti alla musica…
Mi piacerebbe sapere quali sono stati i musicisti che ti hanno cambiato e/o influenzato nel tuo lavoro.
Devo iniziare nominando un musicista abbastanza sconosciuto ma che ha avuto un’influenza potentissima nella mia vita: Bob Tudor.

È un grande improvvisatore, creativo, visionario e simpaticone che vive a Colorado Springs. Lui mi ha introdotto nel mondo della musica improvvisata quando avevo 20 anni. Siamo rimasti in contatto, infatti a giugno torno lì a lavorare su un bel progetto (in corso d’opera da 3 anni).

In quel periodo ho scoperto anche l’esistenza (e il mondo sonoro vastissimo) del musicista inglese Fred Frith.
La seconda volta che l’ho ascoltato in concerto, gli ho chiesto timidamente quando avrebbe potuto suonare nella mia città. Mi ha risposto: “Quando organizzi TU il concerto!” Ho lavorato in un club di musica e alcuni mesi dopo (nel 1993) ho presentato Skeleton Crew con grande successo prima a Northampton Massachusetts poi nello stato di Washington.

Pian piano, Fred è diventato il mio mentore più importante. Con il suo supporto, andando Avanti negli anni, sono riuscita a seguire sempre un sentiero misterioso e pieno di avventure, sviluppando il mio personale stile musicale.

Poi c’è David Stern con cui ho formato il duo i Lao Tse e gli Entropics, iniziando a Northampton Massachusetts nel 1993 come ‘una banda con 4 gambe’, proseguendo lungo il sentiero dell’innovazione di Skeleton Crew. Nel 1995, ci siamo trasferiti a Seattle, dove abbiamo trovato una scena d’avanguardia scintillante e pronta per la nostra folle musicalità.

I grandi improvvisatori Stuart Dempster e Pauline Oliveros hanno condiviso con me tanto del mondo della musica improvvisata e sono stata fortunata a collaborare con entrambi.

Sempre nel 1993, ho avuto l’onore di iniziare una stimolante collaborazione con il batterista inglese Chris Cutler nel (ec) Nudes, con l’importante partecipazione del chitarrista svizzero Waedi Gysi. Lavorando sulla poesia del Cutler, mi sono messa alla prova come unica compositrice.

Si è quindi unito il polistrumentista fonico (geniale) Bob Drake.

In questo video stiamo suonando il mio pezzo ‘Salvatore’ dal vivo all’OTTOMAT (Alte Montecchio, VI), nel 1994.

Mi potresti fare dei nomi della scena musicale attuale che reputi interessanti?
A me piacciono le donne forti, come la grandissima Ersilia Prosperi e il suo progetto gli OU. Ho prodotto i loro due album, viaggiavamo spesso insieme negli Stati Uniti… L’adoro infinitamente!
OU: Pisces Crisis
OU: Scrambled!

Sono stata una grandissima fan di Iva Bittovà dalla prima volta in cui sono venuta al Festival MIMI in Francia (nel 1996). Da quel primo incontro, ho avuto la possibilità di incontrarla molte volte.

Poi c’è Carla Kihlstedt, una fonte inesauribile di ispirazione. Adoro tutti i suoi progetti!

Quindi Jane Mabry-Smith (con cui suono nei Virago), tUnE-yArDs, Esmeralda Spaulding.

Preferisco la musica orientale, in generale.

Arto Tuncibocian (Armenian Navy Band) ha scritto uno dei miei brani musicali preferiti, Ararat.

Cantanti strepitosi dall’Azerbaijan sono anche Alim Qasimov e sua figlia Fargana.

Edo Maajka, il grande rapper Bosniaco, è un grande amico e ha collaborato coi Kultur Shock.

Ecco 2 video che abbiamo fatto in collaborazione con lui…


Altri amici adorati suonano nel Radio Zastava da Udine, Brkovi, The Killmoneys.

Tra gli anni ottanta e novanta hai gravitato nell’orbita della scena newyorkese: puoi raccontarci qualcosa di quella esperienza e se per te ha rappresentato uno snodo chiave per il tuo percorso artistico?
Nonostante io non abbia mai vissuto a New York, l’etichetta Knitting Factory ha preso il mio primo disco da solista, Birthing Chair Blues, e grazie a loro andavo ogni tanto nella Grande Mela ad incontrare altri improvvisatori, collaborare, suonare, registrare.

È da poco scomparso Davey Williams chitarrista dei Curlew, potresti ricordarci la tua esperienza con quel gruppo per il disco su testi di Paul Haines?
Ho incontrato George Cartwright mentre visitavo New York e subito dopo mi ha chiamato per chiedermi se volevo raggiungere i Curlew, come cantante, per un progetto nuovo nel festival New Music America. Il progetto era sulla poesia di Paul Haines, un poeta canadese. Allora non avevo mai interpretato musica scritta da altri e, da principio, avevo un po’ di trepidazione.
Però quando sono venuta a New York per le prove, ho scoperto che i musicisti dei Curlew erano tutti quanti affabili e bravissimi, la musica era bella, e mi hanno accolto calorosamente nel gruppo.

Dopo la prima al club Knitting Factory (1990) durante il festival, abbiamo registrato ‘Beautiful Western Saddle’ e abbiamo viaggiato un paio d’anni in tour negli Stati Uniti e in Canada per presentare questo bel progetto.
George, Tom, Pippin e Davey provenivano tutti dal sud-est, condividendo così un calore e un senso dell’umorismo meridionale. Nel frattempo, Ann Rupel divenne presto la mia amata sorella. Non dimenticherò mai Davey che a un certo punto si girava verso di me, dicendo spontaneamente: “Il mio animale totem è lo scoiattolo volante”.

Ora mi piace pensare che Davey e Tom si incontrino nell’aldilà, improvvisando e ridendo.

Una volta, prima delle prove a New York, sono venuta dalla maestra cantante Tommie Eckart a Seattle per una lezione di canto, con l’obiettivo di sviluppare il coraggio di cantare questo strano, nuovo repertorio. Ma avevo un terribile mal di schiena. La maestra mi ha suggerito di sdraiarmi per terra e cantare i toni più risonanti, per far vibrare il mio torace ed eliminare il dolore.

L’ho fatto, scoprendo la magia del canto per cancellare il dolore nel corpo.

Dopo quel momento, ho iniziato cantare nei corpi con i miei toni di risonanza. Funziona perfettamente per ossa rotte e post-chirurgia!

Il tuo rapporto con l’Italia: ci provi a descrivere i cambiamenti fra la scena musicale degli anni novanta e oggi?
Sono venuta in Italia nel 1990, per la prima volta, a suonare in 2 concerti con i Tone Dogs. Abbiamo iniziato questo tour a Budapest, poi a Belgrado, Novi Sad e Ljubljana.

In quei giorni, l’atmosfera all’est è stata ancora un po’ oscura ed esistenziale. Inoltre, eravamo vegetariani, quindi era difficile trovare cibi mangiabili. Tullio Angelini ha fornito l’ettichetta MORE Music a Monfalcone, e ci ha portato a suonare da Lubliana a Nuova Gorizia.

Quando siamo giunti in Italia, abbiamo percepito subito un’esplosione di risate e buon umore, colori diversi e aromi deliziosi.

Abbiamo incontrato un nuovo entusiasmo che ci era mancato all’est e il pubblico era molto impegnato e colto. C’erano tutti i tipi di gruppi che suonavano, un vero circuito di organizzatori (CIRC.A) e ne siamo rimasti entusiasti.

Quando la lira italiana è stata divorata dall’Euro, ho assistito al lento sgretolamento della cultura e della società in Italia. All’inizio, la crescente mancanza di fondi per le arti ha iniziato a indebolire l’attuale social network. Poi, secondo me, un susseguirsi di crisi fiscali e disastri politici hanno cominciato a divorare il coraggioso ottimismo che avevo trovato e adorato in Italia. I miei amati amici italiani stanno facendo del loro meglio per sopravvivere ma l’Italia è in ginocchio.

E poi la produzione del gruppo romano Ou…
Nel 2013 ero ormai completamente ossessionata dalla lingua e dalla cultura italiana e ho deciso di festeggiare giugno, il mese del mio compleanno, in Italia.

Il giorno del mio compleanno, avrei suonato a Roma con Adriano Lanzi e Roberto Fega, al Baffo della Gioconda. Mi serviva una fisarmonica quindi quella mattina passai in una sala prove, per prenderla in prestito dal mio amico Luca Venitucci. Lui stava lavorando a un nuovo progetto, Gli OU (l’uovo in dialetto sardo), e così le nostre strade si “incrOUciarono” per la prima volta. Al concerto, quella sera nel quartiere di San Lorenzo, la compositrice Ersilia Prosperi mi ha regalato un palloncino rosso a forma di cuore.

Più tardi, sempre quella notte, ero in paradiso: a bordo di una moto, col palloncino a forma di cuore, in giro per Roma, festeggiando il mio compleanno.

Qualche giorno dopo, Ersilia mi ha chiesto formalmente di produrre la prima registrazione degli OU. Ascoltando le prime prove, ho capito subito che questo progetto era perfetto per il mio stile e, magari, per il mio crescente talento come produttrice musicale.

Fu “l’amOUre” a prima vista.

Nell’ottobre 2013, gli OU arrivò a Seattle, e la nostra lunga storia d’amore iniziò. Ho trovato alloggio, ho prenotato lo studio LITHO (di Stone Gossard di Pearl Jam), ho prestato gli strumenti, ho ingaggiato una band all’ultimo momento per una delle canzoni…
È stato tanto lavoro, in un periodo brevissimo… Ma poi è nato Pisces Crisis.

Non poteva venire Luca Venitucci per il primo tour negli Stati Uniti così il pianista Andrea Pesce è entrato nel gruppo. Andrea appartiene a una nobile famiglia romana. Ad un certo punto, il bassista Claudio Mosconi si rivolge ad Andrea e lo apostrofa come “Marchese…”. Abbiamo riso tutti! Claudio subito iniziava a chiamarsi il Principe, il batterista Cristiano de Fabritiis è diventato il Principe Illegittimo, la cantante Martina Fadda la Marchesina e tutti quanti mi chiamavano la Regina. Ovvio Ersilia era Rex. Da allora, non mi hanno più chiamato Amy, solo Regina…

Siamo diventati una cOUrte reale!

I nostri tour negli Stati Uniti sono stati deliranti e divertenti. Gli UO sono in grado di affrontare tutto, anche qualsiasi difficoltà che abbiamo incontrato è stata divertente.

Tornammo allo Studio Litho di Seattle, per registrare Scrambled, e di nuovo ho avuto l’onore di organizzare tutto e supervisionare la registrazione e il missaggio. Questa volta Ersilia voleva non solo una banda di ottoni, ma anche un grande coro vocale. Nessun problema! Una sera, mentre stavamo registrando la mia composizione “Destiny Sneezed”, lo studio si oscurò… Un incidente stradale aveva tolto l’elettricità in tutto il vicinato!

Adoro questo gruppo di persone stimolanti e spassose, guidato dalla straordinaria compositrice Ersilia Prosperi.

Un ricordo di Fred Chaleonor e dell’esperienza con i Tone Dogs.
Nel 1995, sono andata a vivere a Seattle. La gente mi parlava spesso di un bassista geniale di Portland che si chiamava Fred Chalenor, magari si poteva iniziare una collaborazione. Ci eravamo incontrati per suonare insieme nel 1987 e i nostri stili sul basso (e musicalmente in genere) si intrecciavano molto bene. Quindi Fred mi ha invitato nella campagna vicino di Portland, presso lo studio Dog Fish per registrare le nostre idee con il fonico Drew Canulette. È andato tutto così bene che Drew ci ha detto che potevamo tornare allo studio quando desideravamo, gratuitamente. Quindi sono nati i Tone Dogs. Allora stavo suonando nel trio Couch of Sound, con il batterista Matt Cameron e il chitarrista Chip Doring. Ho chiesto a Matt Cameron di suonare sulle tracce e mi ha risposto: “Certo!”. E così è nato Ankety Low Day.

Allo stesso tempo stavo organizzando i tour per gruppi diversi (come gli Skeleton Crew, gli Orthotonics, Hans Reichel & Tom Cora, e Etron Fou Leloublan). Sono stata invitata a venire in Europa da Ferdinand Richard, il bassista degli Etron Fou al MIMI Festival a San Remy de Provence (1996 e 1997), per partecipare alla ‘scene ouvert’. Lì ho sviluppato amicizie profonde con tanti musicisti, bravi e simpatici. Ho spedito i rough mix del progetto Tone Dogs a quelli che conoscevo e così siamo stati invitati ad esibirci in Europa a 4 festival, durante l’inverno del 1998. Eravamo un quartetto, con Courtney von Drehle (sassofoni, chitarra, tastiere) e Henry Franzoni (batteria).

Dopo quel tour è uscito Ankety Low Day e poi The Early Middle Years. Viaggiavamo in Nord America e siamo stati 4 volte in più in Europa, nel 1990 e nel 1991, in trio con il batterista Will Dowd.

Abbiamo suonato in Ungaria, Czechoslovakia, Serbia, Slovenia, Europa e adoravamo suonare in Italia. Giravamo in Europa sempre in treno, portando i nostri 2 bassi, chitarra, sassofono, tastiere e sampler, una cassa grande, delle cose per la batteria e valigie varie, dall’est all’ovest, all’est di nuovo, per 5 volte!

Fred è stato sempre gentile, emozionamente neutrale, e ovviamente era un genio con il basso. Suonava instancabilmente!

È stato molto difficile il nostro ultimo tour in Europa, nel mese di Novembre 1991.

Stava nascendo la guerra civile in ex-Yugoslavia e succhiava il colore delle vite dei nostri amici laggiù.

Ogni giorno accadevano nuove catastrofi, l’uomo che vendeva i nostri CD ha avuto un esaurimento nervoso, c’erano incomprensioni continue, difficoltà imprevedibili e assurde. A un certo punto ognuno di noi voleva smettere di suonare e tornare a casa. Alla fine non ci parlavamo più, così il gruppo si è sciolto. Ci sono voluti alcuni mesi per ricominciare parlare tra di noi!

Una ventina d’anni dopo, Fred ed io scherzavamo sulla possibilità di riunire il gruppo come stavano facendo tutti quanti i gruppi dinosauri. Poi siamo stati invitati a suonare al SeaProg Festival a Seattle, nel 2013.

Ma quando abbiamo provato i nostri vecchi brani, ormai Fred soffriva di Alzheimer e non poteva ricordarsi né le melodie né le forme delle nostre canzoni. Però poteva sempre improvvisare! Quindi così abbiamo suonato insieme per l’ultima volta. È stato molto triste vedere il suo genio svanire… Fred è morto a giugno, nel 2018. Che tu risposi in pace, caro Fred!!!

Per chi non ti conoscesse bene, se mi posso permettere, consiglierei di iniziare (a scoprirti) con il progetto Pale Nudes: wise to the heat. Sei d’accordo e, se sì, perché?
Questa storia iniziava con lo sviluppo di (ec) Nudes (e di conseguenza di Pale Nudes). È stato tutto un frutto della tempesta perfetta della mia prima visita in Europa, quando avevo partecipato al Festival MIMI a San Remy de Provence nel 1986.

Durante il mio primo viaggio da sola in Europa, sono venuta a Zurigo, quindi ho visitato gli uffici di Recommended Records, l’ettichetta storica. Quando ero DJ alla stazione di radio a Colorado Springs, trasmettevo spesso la musica di questa etichetta discografica. È stato un grande onore incontrare lo chef Daniel Waldner.

Quel giorno, tre sloveni sono arrivati a trovarci. Stavano andando anche loro al festival MIMI! Non sapevo ancora come sarei arrivata al festival, così mi hanno invitato a viaggiare con loro fino al sud della Francia.

Fuori San Remy, c’era un campeggio a 3 stelle vicino al festival MIMI. Ho incontrato alcuni dei miei più cari amici europei lì. Giocavamo insieme sul “palco aperto” in cui gli improvvisatori suonavano durante il giorno. Così ho incontrato Chris Cutler.

Dopo aver prodotto alcuni concerti per il chitarrista Hans Reichel e il cellista Tom Cora, nel 1990, ho sognato che Hans Reichel mi aveva chiamato dalla Germania, invitandomi a suonare in un concerto in Marocco. Che assurdità! Però, poco dopo quel sogno, è diventato tutto realtà: Hans mi ha invitato ad improvvisare con lui e altri 10 musicisti al Moers Festival in Germania. Moers… Marocco, abbastanza vicini!

Al Moers Festival, ho avuto il piacere di incontrare e suonare con Waedi Gysi. Due anni dopo, mi ha chiesto se volevo fare un supergroup con lui e Chris Cutler. Ho detto di sì, subito. Chris mi ha mandato la sua straordinaria poesia e ho iniziato a scrivere le musiche per supportare questa poesia.
Poi sono nati gli (ec) Nudes. Il nostro CD Vanishing Point è uscito nel 1994.

Dopo aver suonato circa 70 concerti in Europa, Chris è partito.
Waedi ed io abbiamo invitato il batterista Will Dowd e il bassista Mich Gerber, e abbiamo viaggiato negli Stati Uniti, registrando Wise To The Heat, dedicato alla memoria di Daniel Waldner, tragicamente morto con suo figlio di 14 mesi nelle Alpi svizzere.

Poi il gruppo si era trasformato per includere il nostro soundman / tastierista Jeroen Visser e il batterista Fredi Flückiger e registrare il nostro 2° disco, Soul Come Home.

Ho gelosamente custodito un altro dei tuoi geniali e folli esperimenti: FoMoFlo. Mi potresti raccontare di più su questo esperimento?
Nel 1995, ho ricevuto un fax dal Giappone, in cui mi si chiedeva, cortesemente, di incontrare Hoppy Kamiyama a New York la settimana seguente.

Dato che ero a Seattle, ho risposto che sarebbe stato difficile arrivarci, visto che New York era piuttosto lontana. Ma abbiamo continuato a comunicare. Poi Dennis Gunn (di Seattle ma residente a Tokyo) si è unito alla nostra discussione sulla possibile creazione di un gruppo.

Lui mi aiutava a scegliere i membri della band, nel settembre del 1995 sono nati i FoMoFlo. I musicisti giapponesi sono venuti a Seattle per collaborare alle canzoni, suonare un concerto e registrare le nostre creazioni.

Tragicamente durante questo periodo intensivo è deceduto il mio caro amico svizzero Daniel Waldner con il figlio di 14 mesi tra le braccia. Quindi ho creato “Funeral Song” in suo onore.

L’ironia è che ho ostinatamente insistito nel chiamare il gruppo FoMoFlo. Dennis ha detto che è stata una pessima idea, dato che i giapponesi non sono in grado di pronunciare “Fo” o “Flo”, e che avrebbe suonato come Homo Fro. Aveva ragione lui!

Il nostro quintetto con Hoppy, Dennis, il batterista Tada Makio e il bassista Matthew Sperry ha avuto un delizioso tour in Italia nella primavera del 1996 e si è incontrato a Tokyo il settembre successivo per registrare la nostra seconda uscita, n. 11.

Ecco la musica dal nostro primo disco ‘Slug and Firearm’, 78.
Cantava Hoppy, che ha scritto questa canzone.

E dal nostro secondo disco, No. 11


…Cantavo io in giapponese!

Nuovi progetti in cantiere?
A settembre esce EUREKA, il mio prossimo progetto da sola (no. 12!) con l’etichetta Viennese Klanggalerie.
Lo sto masterizzando ora, e suona benone. Ci sono 20 canzoni belle e surreali!

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