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Draghi lascia il segno alla sua ultima riunione alla BCE: si ritorna al QE

Titoli di coda per Mario Draghi alla guida della BCE. L’uomo del “whatever it takes”, del QE e dei tagli dei tassi nei momenti più difficili della crisi economica europea ha ufficialmente terminato il suo mandato alla guida della Banca Centrale Europea (BCE).

Al suo posto, alla prossima riunione troveremo la francese Christine Lagarde.

L’ultima riunione di un grande presidente non poteva che concludersi con un grande botto finale!

 

Le ultime mosse di Draghi

Le misure messe in atto da Draghi alla sua ultima apparizione alla BCE sono state decisamente espansive.

Ha infatti tagliato il tasso sui depositi di dieci punti base, portandolo al -0.5%, e ciò significa che la banche europee per depositare denaro nella BCE dovranno pagare.

E questo è un forte incentivo per far circolare la liquidità nell’economia reale.

Non solo: Draghi ha anche (ri)introdotto il Quantitative Easing (QE), l’acquisto sistematico di alcuni titoli di stato europei per un ammontare pari a 20 miliardi di euro al mese.

Un particolare non di poco conto è che non è stata fissata  alcuna fine per il nuovo QE in essere, il che fa passare le decisioni sull’evoluzione dello stesso alla futura presidente Lagarde.

 

I motivi di queste mosse espansive

Draghi alla sua ultima riunione è stato così accomodante perché l’economia europea va peggio di quanto ci si aspettava.

La Germania è a forte rischio recessione; l’inflazione europea è ben al di sotto degli obiettivi monetari, essendo circa all’1% contro il 2% target; ed alcuni paesi (tra cui come sempre l’Italia) fanno fatica a rilanciare con forza la propria economia ed a compiere riforme fiscali strutturali.

Insomma, è un momento difficile, peggiore delle attese, e quindi con il suo solito coraggio Draghi ha agito. Anche alla sua ultima apparizione.

 

Christine Lagarde

Cosa farà ora la Lagarde

Nei prossimi mesi toccherà alla Lagarde prendere le delicate decisioni riguardo la politica monetaria europea. Al momento è davvero difficile prevedere che tipo di presidente sarà, arriva alla BCE senza un’etichetta di economista né “eccessivamente accomodante” né “eccessivamente restrittiva”.

Sarà veramente interessante capire se farà onore all’eredità pesante di Mario Draghi.

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