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Gli italiani sanno cos’è il PIL? Scopriamo cos’è il Prodotto Interno Lordo

Gli italiani conoscono il PIL, il Prodotto Interno Lordo, l’indicatore economico più importante che ci sia? Dal seguente video pubblicato da LA7 non sembrerebbe!

Poniamo rimediamo in questo articolo esplicativo sul PIL.

Definizione di PIL

Il prodotto interno lordo (PIL) è l’ammontare dei beni e dei servizi finali prodotti da un paese in un dato periodo di tempo. È “interno” perché si riferisce a quello che viene prodotto nel territorio del paese, sia da imprese nazionali che da imprese estere.

Il PIL è dunque il valore di tutto quello che si produce in un paese, e quindi è da sempre usato per sintetizzare la salute di un’economia.

PIL nominale VS PIL reale VS PNL

Nella definizione che hai appena letto, la parola “interno” è molto importante perché specifica che l’indicatore si riferisce a tutto quello che è prodotto “all’interno” del territorio di un paese, sia da imprese nazionali che da imprese estere.

Dunque, il PIL è ben diverso dal PNL (Prodotto Nazionale Lordo), che è ciò che SOLO le imprese nazionali producono all’interno del proprio paese e anche all’estero. Questa è infatti la definizione di PNL, indicatore diverso dal PIL ma spesso confuso per esso.

Il PIL, infine, si divide in nominale e reale. Il PIL nominale si ottiene considerando i beni ed i servizi prodotti in base al loro prezzo corrente, mentre il PIL reale tiene conto dei prezzi dei beni e servizi mantenuti costanti rispetto ad un certo anno. Di fatto, dunque, il PIL reale aumenta solo se aumenta la quantità di beni e servizi prodotti, mentre il PIL nominale può aumentare anche a causa dell’incremento dei prezzi, quindi dell’inflazione.

PIL VS PIL pro capite

Il PIL totale di un paese è, inoltre, ben diverso dal PIL pro capite. Il PIL totale include la somma di tutti i beni e servizi della nazione, e misura la forza economica complessiva, totale, di un paese. L’Italia ad oggi è ancora l’ottavo paese al mondo per PIL, ecco la classifica aggiornata al 2018:

  1. Stati Uniti, il cui Pil è uguale a 20,49 trilioni di $ e cioè il 23,89% dell’intera economia globale
  2. Cina con un Pil di 13,61 trilioni di $ o 15,86%
  3. Giappone con 4,97 trilioni di $ o 5,79%
  4. Germania con 3,99 trilioni di $ o 4,66%
  5. Regno Unito con 2,82 o trilioni di $ o 3,29%
  6. Francia con 2,78 trilioni di $ o 3,24%
  7. India con 2,73 trilioni di $ o 3,18%
  8. Italia con 2,07 trilioni di $ o 2,42%
  9. Brasile con 1,87 trilioni di $ o 2,18%
  10. Canada con 1,71 trilioni di $ o 1,99%

Il PIL pro capite, invece, si ottiene dividendo il PIL totale per il totale della popolazione di un paese. Questo indicatore, meglio di qualsiasi altro, misura il benessere economico della popolazione di un paese, perché mette in relazione il PIL con il numero di abitanti.

Com’è logico, l’Italia nella classifica del PIL pro capite sta molto indietro rispetto alla sua posizione nel PIL totale; attualmente siamo al 33esimo posto. Tuttavia, c’è da ricordare che nella classifica dei paesi per PIL pro capite molti posti sono occupati da micro-stati pieni di petrolio come Qatar, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti.

Come si calcola il PIL

Il PIL si può calcolare in 3 modi diversi. Il primo modo è sommando i prezzi di tutti i beni e servizi finali di un paese, escludendo però i beni e servizi intermedi. Il secondo modo è quello di sommare il valore aggiunto dell’economia un certo periodo di tempo (il valore aggiunto è la differenza tra il valore della produzione di ogni impresa e il valore dei beni intermedi usati dalle stesse imprese nella produzione).

Infine, il PIL si può calcolare anche come somma dei redditi di tutta l’economia, ovvero come somma di salari, profitti di imprese ed imposte pagate allo stato.

I limiti del PIL come indicatore

Nel corso degli ultimi anni molti economisti hanno criticato il PIL come unico indicatore per verificare la forza economica di un paese, per due ragioni principali.

La prima è che il PIL non tiene conto dell’economia illegale e sommersa, che per paesi come l’Italia è, ad esempio, enorme. Alcune stimano parlano infatti di circa il 15% del PIL.

La seconda obiezione è che il PIL non tiene conto di fattori molto importanti per il benessere di un paese, come ad esempio la qualità dell’ambiente, la salute e l’accesso all’istruzione.

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