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Nessun orpello in scena, lo spazio vuoto e 7 attori: niente di più.
16 Gennaio 2020
Una delle versioni più emozionanti viste in questi ultimi anni del capolavoro di Shakespeare!
Come ha scritto qualche tempo fa il critico, autore e regista Mario Bianchi.
Arriva finalmente a Roma Un Principe, lo spettacolo ispirato all’Amleto realizzato dalla compagnia Occhisulmondo, fra le realtà più interessanti della nuova scena teatrale italiana.
Domani venerdì 17 e sabato 18 gennaio al Teatro Palladium, ore 20.30, in prima romana.
Nessun orpello in scena, lo spazio vuoto e 7 attori: niente di più.
Fedele a una poetica fortemente incentrata sul linguaggio del corpo e sulla figura attoriale, Occhisulmondo realizza una messa in scena dell’opera più famosa del Bardo tutta concentrata sull’evocazione di un ambiente e di un momento preciso, in cui è lo spettatore stesso, insieme all’attore, a compiere l’atto creativo attraverso l’immaginazione.
Da Amleto a Gertrude, da Rosencratz a Guildenstern, i personaggi, vestiti di rosso e di nero, si muovono a scatti, in un mondo cupo, come pedine di una scacchiera.
Scritto e diretto da Massimiliano Burini, Un Principe collega l’Amleto direttamente al nostro tempo, mettendo in risalto la dimensione più politica dell’opera di Shakespeare, grazie a una drammaturgia che lavora sui temi cardine: la caduta di uno Stato, il marciume della società, l’avidità e la perdita di responsabilità.
C’è del marcio in Danimarca, c’è del marcio in Italia, c’è del marcio in questa società.
Gli uomini dimenticano, troppo impegnati a compiere il loro cammino personale, i loro vizi, i loro desideri, le loro priorità.
Dimenticano, e uno Stato marcisce. Tutto è alla deriva, è la follia.
Ognuno di noi è un Principe, circondato da marionette, manipolato dal sistema e in lotta con la propria coscienza.
Ognuno di noi è chiamato alla responsabilità.
Essere o non essere. Tutto qui.
La compagnia Occhisulmondo, fondata nel 2005 da Massimiliano Burini e Arianna Cianchi, insieme a Daniele Aureli, Amedeo Carlo Capitanelli, Matteo Svolacchia, Daniel Anton Taylor e Michele Bigerna, debutta sulla scena nel 2008 riscuotendo interesse e curiosità.
Il gruppo, oggi arricchito dalla presenza permanente di Greta Oldoni e Giusi De Santis, è caratterizzato dal lavoro costante dei suoi membri provenienti da esperienze formative e professionali diverse, maturate in realtà nazionali ed internazionali.
Quello messo in scena da Occhisulmondo è
un Teatro che indaga il linguaggio del corpo e il significato del movimento nello spazio, attraverso lo studio delle azioni e dei processi emotivi.
Il personale percorso di ricerca della Compagnia si orienta in modo trasversale su piani differenti: lo spazio il corpo, la drammaturgia.
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