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Quando la realtà e la fantasia si incontrano usa gli strumenti giusti...
Hello Word, Rubriche di Maria Crucitti
12 Maggio 2020
Un argomento spinoso che, con la crescente diffusione dei mezzi di comunicazione, ha trovato terreno fertile per andare avanti.
Per quale motivo una notizia falsa, appunto fake news, si divulga così esponenzialmente rispetto ad altre notizie reali che restano invece lontane dai riflettori?
L’obiettivo di quest’articolo è duplice. Parleremo di come non farci prendere per il naso se un conoscente ci invia, inconsapevolmente, un articolo che riporta notizie false, e degli strumenti che possono venirci in aiuto per monitorare le informazioni, dal momento in cui nascono fino alla condivisione.
Per chi si occupa di comunicazione, redigere articoli per blog, giornali o brand aziendali, trovare sempre le giuste fonti dalle quali attingere per le notizie deve essere una preoccupazione costante.
Fare disinformazione non conviene al brand di cui ci occupiamo ed è un grave danno d’immagine, da cui non sempre possiamo uscirne fuori nel breve periodo.
Purtroppo però, pensare di avere sempre notizie di prima mano è un’utopia.
A volte studiare un argomento, un’informazione, è un vero atto di fede: bisogna avere fiducia e basarsi su post, video, articoli di giornale, che vengono riportati da altri. È qui che sorgono i problemi, specialmente per coloro che si occupano di giornalismo. Le conseguenze non c’è bisogno di elencarle, le conosciamo tutti.
A volte il buonsenso non basta, un’informazione distorta cerca di far breccia sulla sfera personale, partendo dalle nostre emozioni, ed ha come arma un fondo di verità o un argomento che ci sta molto a cuore, il quale però viene stravolto (non a caso le bufale proliferano attorno ad argomenti caldi).
Queste notizie fasulle o distorte vengono studiate a tavolino e le più pericolose sono quelle che cercano di influenzare la tua opinione su qualcosa.
Un secondo filone invece sfrutta delle “esche”, come dei titoli provocatori, fuorvianti, che permetteranno a chi le mette in campo, di guadagnare con i banner e le visualizzazioni ottenute dai link.
È sempre disinformazione, ma al di là di ciò, per noi è importante capire come possiamo mettere un freno a questo fenomeno, non facendoci prendere alla sprovvista.
Partiamo dalle basi.
Quando leggi qualcosa su Facebook, Twitter o visualizzi da YouTube un video:
Una falsa notizia è solo apparentemente fortuita, o meglio, tutto ciò che vi è di fortuito è l’incidente iniziale che fa scattare l’immaginazione; ma questo procedimento ha luogo solo perché le immaginazioni sono già preparate e in silenzioso fermento.
Marc Bloch
Vediamo di seguito, brevemente, alcuni dei tool più utili a capire se un’informazione, un video o una immagine sono stati riutilizzati (o alterati).
Tieni a mente che i dettagli, in questi casi, sono vitali.
Partiamo dai video che impazzano online dove montaggi fantasiosi, però fatti a regola d’arte, possono trarci in inganno. Se un video si trova su un canale YouTube puoi ricorrere a YouTube Data Viewer: è un piccolo tool gratuito che permette di verificare il momento in cui un video appare online per la prima volta.
L’autore del tool è, tieniti forte, Amnesty International
La questione per i video però è molto profonda, soprattutto quando si tratta di video di personaggi politici o volti noti. Devi sapere che esistono molte tecniche per manipolare i file, in particolare una detta Face Swap, che sfrutta l’intelligenza artificiale per effettuare una specie di scambio dei volti (a quel punto bisognerà andare a indagare anche sui metadati di foto e video, e simili).
Un motore di ricerca come Google, offre già un primo aiuto, la ricerca per immagini.
Ti basterà andare su “immagini” e trascinare dentro una alla volta le foto che vuoi verificare. Verranno visualizzate così le fotografie che più si avvicinano alle tue, ma non è uno strumento sempre preciso.
Ma metti caso trovi un match tra la tua immagine, postata durante la giornata di oggi, e altre immagini che erano online già diversi anni prima, magari qualche burlone vuole far passare per odierna una notizia sbagliata usando una vecchia foto per avvalorare la sua tesi.
Qualora non dovessi avere buoni risultati con Google puoi provare TinyEye, la funziona è simile.
Un problema che potrebbe sorgere su Twitter, soprattutto se non molto nel mood della piattaforma, è riuscire a capire se davanti a te ci sia un profilo reale o meno.
TwitterAudit è la risposta a questo dilemma, ti offre una prova gratuita di analisi e, per le altre ricerche, dovrai attrezzarti con un account premium.
Interessante poi per capire dove si discute maggiormente di un argomento piuttosto che di un altro, il sito di OneMillionTweetMap.
Se clicchi sulla “i” di info, nella search bar, vedrai tutti i modi che hai a disposizione per cercare info su un topic.
Esistono diverse possibilità: la prima è quella di accedere a Facebook e iniziare una ricerca per parola chiave o hashtag, avendo cura di filtrare i risultati tramite “anno”, “luogo”, “autore” e per tipo “post”, “video” ecc.
Un altro modo potrebbe essere quello di utilizzare uno strumento non ufficiale, messo a disposizione da alcuni sviluppatori in modalità gratuita, che risponde al nome di Who posted what. Una volta aperta la pagina, compilando i campi corrispondenti alla sezione che ci interessa, basterà avviare una ricerca e iniziare a controllare i risultati. Non devi compilare ogni sezione, ma procedere per step, avviando una ricerca per volta (è disponibile, tra le ultime opzioni, anche la ricerca su Instagram).
Siamo arrivati alle conclusioni, è ora di svelarti che lo strumento più importante per investigare su questi temi è l’intuito.
Abbiamo visto insieme qualche spunto che può aiutarci a fare chiarezza, cioè l’uso dei social network e del web (altri strumenti utili puoi trovarli qui)
Esistono poi alcuni siti che hanno come missione quella di riportare prima possibile le fake news, smascherandole.
Adesso che sai riconoscere una fake news voglio metterti alla prova.
Quale notizia tra quelle che vedi è falsa?
Usa gli indizi che ti ho lasciato di seguito per cercare su Google e quanto hai letto in questo articolo.
Sei pronto?
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