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Le sognanti illustrazioni di Nazario Graziano.

Io l’ho rinominato “il ragazzo forbicine”, me lo immagino tutti i dì vestito di tutto punto con delle forbicine nel taschino; sempre in giro con gli occhi affamati di curiosità e appena ne scova una lui se la ritaglia con le sue magiche forbicine trasformandola in una delle sue sognanti illustrazioni. Nella realtà tutti lo chiamano Nazario Graziano, illustratore, grafico, art director e papà.

1) Ciao Nazario, presentati ai lettori di justBaked.

Ciao lettori di justBaked, il mio nome è Nazario e il mio cognome è Graziano (lo specifico perchè sono abituato alla domanda “Ah ma quindi Nazario è il nome?”). Ricerco, ritaglio, scansiono, scontorno, incollo, disegno e coloro cose che mi piacciono e cose che clienti in giro per il mondo mi chiedono di illustrare.

2) La tua giornata tipo e la giornata che vorresti realmente vivere almeno una volta.

La mia giornata tipo credo sia simile a molti miei colleghi e freelance che fanno il mio stesso lavoro e/o che lavorano con idee creative ed ispirazioni. Si stacca poco (diciamo mai) il cervello, spesso nemmeno nei weekend, durante la notte oppure quando si è monitor spenti.
Sulla giornata da vivere, non saprei, forse per allentare un po’ lo stress verrebbe fuori il mio lato bambino/nostalgico per riprendersi qualche pomeriggio a base di subbuteo, skateboard e commodore64 o per sognare una giornata come Max di Where the Wild Things Are, o come Mikey Walsh dei Goonies, o Elliot di E.T. Credo sarebbe bello.

3) Descrivici le tue forbicine e raccontaci l’uso che ne fai.

Eh eh. Non uso forbici particolari ma normalissime forbicine da carta. Anni fa utilizzavo molti più elementi ritagliati e poi incollati e assemblati. Oggi ho un po’ spostato il tiro e ho “digitalizzato” la tecnica prediligendo la scansione.
I tanti libri e manuali vintage, che acquisto sui mercatini e conservo, ringraziano sentitamente. Forse dopo questa rivelazione dovresti chiamarmi “il ragazzo scanner” 🙂

4) Estraggo una lettera a caso dalla mia scatolina inutile. Lettera “T”. A cosa ti fa pensare?

Adoro le scatoline inutili ne ho molte anche io. T, T, T, T, …dico…Tattoo. Una mia grande passione che in questi anni sto apprezzando e studiando sempre più. Mi piace l’estetica “traditional” e tutto il mondo e le storie che ci sono dietro. Il romanticismo spesso decadente, la forza del tratto, i significati, il simbolismo, l’uso dei colori. Raccolgo tutte queste ispirazioni (e storie) in un tumblr “Marinai, balene e cuori infranti”, che gestisco senza grosse pretese ma con lo scopo di avere uno spazio personale, una sorta di baule di ispirazione a tema. Se volete farci un salto lo trovate qui.

5) Parlaci del tuo ultimo lavoro.

Essendo freelance e lavorando sia come illustratore che come grafico/artdirector sono sempre pieno di cose da fare e spesso la linea che divide un lavoro finito da uno appena iniziato non esiste. Mentre ti scrivo posso dirti che ho chiuso una illustrazione periodica che curo per il magazine francese di Auchan e allo stesso tempo sto curando alcune illustrazioni personali e lavorando ad una serie di packaging per un’azienda ramo alimentare.

6) Il primo…

Il primo lavoro … eh, dipende cosa intendi per “lavoro”. Alle medie e alle superiori disegnavo sugli zainetti Invicta e sui diari dei miei compagni di classe in cambio di uniposca, pennarelli, ruote di skate e robe simili. Era una specie di baratto ma per i tempi era pur sempre un lavoro retribuito 🙂
Ho iniziato a capire che col disegnare potevo farci un lavoro quando (a distanza di molti anni dal periodo “baratto”) nel giro di pochi settimane mi sono arrivate le richieste di MTV e New York Magazine.

7) Ci sapresti spiegare esattamente come si diventa papà? E poi come funziona?

Parto dall’inizio oppure evito lo schemino delle api e del polline !?!? 🙂
A parte gli scherzi … diventare papà è qualcosa che non credo possa descriversi bene a parole. Ho fatto mia questa frase di Italo Calvino il giorno in cui è nata la mia piccola Bianca: “La vita di una persona consiste quasi sempre in un insieme di avvenimenti di cui l’ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l’ insieme.”. Ecco, essere papà è un po’ questo. E’ vivere ogni giorno quell’evento che ti cambia il senso del tutto e di tutto quello che c’è stato prima nella tua vita.

Sul “funzionamento” non saprei dirti. Cerco di essere un bravo papà, presente e attento e di insegnare a mia figlia a coltivare il dono della curiosità, ogni giorno. Poi a volte mi accorgo che è lei che quotidianamente insegna qualcosa a me. Mi rimetto in gioco e ripenso alla frase di Calvino.

8) Consigliaci belle cose per gli occhi.

Non è facile dare consigli sul bello, visto che il bello oggettivo dicono non esista. Boh, chissà. Posso consigliare alcune cose che trovo molto belle a miei occhi … un po’ di cose che mi vengono in mente di getto:
i film di Hitchcock anni ’50 (cortometraggi compresi), le copertine dei dischi jazz vintage della Blue Note, Twin Peaks, lo schermo blu del commodore 64, gli effetti speciali di Ed Wood, le ninfee di Monet, la neve … e tante altre cose belle di cui dovrei fare mille nomi … ma mi limito a dire la grafica bella, la bella tipografia, i poster fatti bene, le illustrazioni belle per bambini e tanto tanto altro che ora non mi sovviene …

Se volete saperne di più sul bello, qui trovate tutti i link di Nazario:

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