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Martin Scorsese, dal casinò all’epica americana

Da sempre, in ogni campo nel quale l’uomo si misura si vede emergere, fra i vari interpreti, qualcuno che si distingue in modo particolare.

Nel mondo del cinema, nella pur vasta schiera di registi che ne hanno fatto la storia, ce n’è uno in particolare che sicuramente svetta fra gli altri: Martin Scorsese.

 

 

Nella sua lunghissima carriera il cineasta americano ha firmato pellicole che hanno lasciato il segno nella storia della cinematografia, e il numero di capolavori è tale da poter spaziare quasi senza limiti fra la vastità delle tematiche trattate.

 

Un aspetto comune a tutte emerge, tuttavia, laddove si consideri cosa accomuna la quasi totalità delle pellicole del regista newyorchese: la narrazione degli Stati Uniti.

 

Una delle tematiche che maggiormente vengono affrontate da Scorsese è quella delle minoranze etniche statunitensi, in particolar modo irlandesi e italiane.

I racconti riconducibili a questo filone si trovano nella maggior parte delle pellicole firmate dal regista che, a sua volta, vi appartiene: il suo essere italoamericano deriva tanto dai nonni paterni quanto da quelli materni, giunti negli Stati Uniti dalla Sicilia, e il regista più volte rivendicherà la propria giovinezza nelle strade di Little Italy.

 

Riguardo i film, la produzione comprende alcuni dei suoi più grandi successi: se in Toro Scatenato protagonista è Jake LaMotta, pugile italoamericano, in The Departed si incrociano le storie di un poliziotto sotto copertura e di un criminale che fa parte della polizia, entrambi con ascendenze irlandesi.

 

 

Altra tematica popolarmente molto diffusa negli USA è quella legata al casinò, e Scorsese non si è tirato indietro dall’affrontarne le sfumature alla sua maniera.

Il film iconico, in tal senso, non può che essere Casinò, che già dal titolo lascia ben poco spazio all’interpretazione: infatti è sullo sfondo dei più tradizionali giochi da casinò che si muovono i protagonisti della pellicola, fra i quali, in realtà, va annoverato il casinò stesso, in funzione del quale si svolge la trama.

Merita una menzione particolare poi The Card Counter, la cui uscita è prevista per il prossimo 10 Settembre: nonostante non ne firmi la regia, Scorsese ha partecipato molto da vicino ai lavori della pellicola, nei titoli della quale verrà infatti accreditato come produttore esecutivo.

Il tema che però è unanimemente associato ai lavori di Scorsese è quello della criminalità, spesso dal punto di vista della “manovalanza” della scala gerarchica.

 

Il regista è solito dedicarsi all’esplorazione di personaggi che si calano nelle meccaniche del sottobosco della criminalità statunitense, e lo fa il più delle volte focalizzando l’attenzione su appartenenti a minoranze etniche, unendo in tal modo due degli aspetti che maggiormente lo contraddistinguono.

 

È il caso del già citato The Departed, ma soprattutto di altre due pellicole che, insieme a Casinò, formano quella che viene considerata la trilogia per eccellenza di Scorsese: Mean Streets e Goodfellas, meglio noto come Quei Bravi Ragazzi.

 

I temi, infatti, sono ricorrenti: le lotte per emergere nel mondo della criminalità italoamericana, con le riflessioni spesso amare che ne conseguono.

 

Più particolare Gangs of New York, di ambientazione storica e focalizzato sulle lotte fra bande di strada rivali irlandesi nella New York ottocentesca, e il più recente The Irishman, ispirato alla storia vera del sindacalista Jimmy Hoffa e del sicario Frank Sheeran.

 

 

Infine, in più occasioni Scorsese si è misurato con narrazioni che, come tratto distintivo, sono accomunate dal mai pago desiderio del regista di raccontare storie inequivocabilmente americane.

 

Si può quindi pensare a Taxi Driver, considerato uno fra i capolavori del regista e che tratta del difficile reinserimento nella società civile di un reduce del Vietnam; The Aviator, film autobiografico sulla vita di Howard Hughes, leggendario imprenditore e aviatore americano; The Wolf of Wall Street, ispirato alle vicende reali di Jordan Belfort, broker di Wall Street i cui eccessi ne decreteranno la caduta.

 

Di prossima uscita è poi Killers of the Flower Moon, un western ambientato negli anni ’20.

 

Il più iconico di questa serie, però, è probabilmente New York, New York: unica esperienza di Scorsese con il musical, narra la storia di due artisti newyorchesi dagli esordi al successo, sullo sfondo della loro storia sentimentale e soprattutto della città più amata dal regista italoamericano.

 

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