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MACANUDO.
Strisce di genialità quotidiana

Se mai dovesse capitarvi di essere dalle parti di Buenos Aires e sentir pronunciare la parola Macanudo, a meno che non si tratti dei famosi sigari, meglio sapere che è l’equivalente del nostro “Ok”, o semplicemente di un “fantastico”. Termine assai popolare in Argentina, e che spiega (in parte) l’enorme successo che ha avuto l’omonima striscia a fumetti (Tira còmica diaria) creata nel 2002 da Ricardo Siri, in arte Liniers, per il quotidiano argentino La Nacion.

Per gli appassionati di fumetto l’Argentina è una terra di maestri: è qui che nascono l’Eternauta, la storia di fantascienza sceneggiata da Héctor Oesterheld e disegnata da Francisco Solano López (che anticipa profeticamente il dramma dei desaparecidos e della dittatura militare) e  il personaggio di Mafalda (1964) scaturito dalla matita di Quino.
Quando disegni una striscia quotidiana, dice Liniers in un’intervista, «non puoi aspettare che arrivi l’ispirazione. Non puoi fare il bohémienne, devi consegnarla così come ti viene.
Giocare, giocare, giocare. Sembra essere questa la parola d’ordine di Liniers, disegnatore cult in tutto il Sudamerica, e da oggi in libreria con l’ultimo episodio della fortunata serie di Macanudo Una pioggia di idee, (La Nuova Frontiera).

Leggere un libro di Liniers significa lasciarsi ispirare da una visione del  mondo. Macanudo non è un personaggio, bensì una filosofia di vita, un modo di guardare all’esistenza. Come per le migliori strisce (penso alla genialità dei Doonesbury) cattura tic e corto circuiti della contemporaneità smascherandoli, e liberandoci di quello schema con una sonora risata. La bambina Enriqueta e il suo fido gatto Fellini ne sono un buon esempio. Con i loro dialoghi non fanno altro che esprimere un punto di vista che fugge, con pari forza, sia il cinismo insensato che l’infantilismo zuccheroso.

Ma cos’è esattamente Macanudo?  Un affascinante universo di personaggi eccentrici: il Misterioso Uomo Nero, Martincito e il suo amico immaginario Olga, e (last but not least) lo stesso Liniers che compare nella spassosa rubrica “Le vere storie del disegnatore Liniers”, in cui il disegnatore è rappresentato sotto le sembianze di un coniglio.

Perché rappresentare così spesso le storie con dei protagonisti animali? «Se disegno la storia di un elefante che vuole fare un intervento per ridurre le dimensioni del suo naso» dice Liniers, avrò reso bene l’idea di quanto siano assurdi gli umani.


Liniers ha alle spalle più di venti volumi che raccolgono le quasi 3600 strisce da lui disegnate e tre libri per bambini (Lo que hay antes que haya algoMamarracho e Il sabato è come un palloncino rosso (laNuovafrontiera Junior 2015). E’ conosciuto dai lettori italiani anche per la sua collaborazione con il settimanale Internazionale. Nel 2011 è diventato editore fondando la casa editrice Editorial Comun. Nel 2013 è stato selezionato dal festival dʼillustrazione francese di Angouleme, nel 2014 ha invece illustrato la copertina della prestigiosa rivista americana The New Yorker.

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