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Da Cameron a May fino a Johnson: la staffetta dei premier britannici con Brexit

23 Giugno 2016. Il 51.9% dei cittadini britannici votano a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, provocando uno dei fatti più incredibili e rilevanti, dal punto di vista economico e sociale, degli ultimi 50 anni.

In questo articolo riviviamo il percorso dei 3 leader britannici che si sono susseguiti da quella data ad oggi: David Cameron, Theresa May e Boris Johnson. Tutti appartenenti al partito conservatore, i tories, da anni in salda maggioranza. Infatti questi personaggi hanno responsabilità enormi sia nel pre che nel post Brexit!

 

La follia di David Cameron

Non tutti sanno che David Cameron, colui che organizzò il referendum per la Brexit, apparteneva alla parte dei tories che più di tutti riteneva essenziale per l’UK restare in UE.

Ma come: sei un sostenitore del remain, e sei proprio tu ad organizzare il referendum? Ebbene sì, Cameron riteneva assolutamente impossibile la vittoria di un leave, e per questo, con un’arroganza politica mai vista prima, vide nel referendum un’occasione d’oro per rafforzare la sue leadership all’interno del partito conservatore.

Buffo a dirsi, ma uno degli eventi economici più importanti della storia recente mondiale è nato per l’ambizione personale di un uomo. David Cameron.

Dopo il risultato delle urne, Cameron si è sostanzialmente ritirato a vita privata; la sua ambizione cieca lo ha portato, invece che a rafforzarsi politicamente, alla conclusione anticipata della sua attività politica.

 

Da Cameron a Theresa May

Dalle dimissioni di Cameron in poi, il leader assoluto del partito conservatore nonché premier divenne come sappiamo tutti Theresa May, seconda donna in assoluto a ricoprire questo ruolo dopo la Thatcher. May ha concluso il suo mandato lo scorso 24 Luglio.

Com’è andata in questi delicati anni post Brexit la May? Non bene è un eufemismo.

Certo, non era facile, anzi era difficilissimo, gestire in modo brillante la Brexit al suo atto pratico. Ma ad oggi possiamo dire che la May ha fallito; in questi anni non è sostanzialmente riuscita a trovare una soluzione al problema.

Tra l’altro, pochi sanno che nella campagna pre Brexit la May era sostanzialmente neutrale, evitò di esprimersi in modo forte per il leave o per il remain. Dopo aver sbattuto con i tanti problemi dell’uscita reale, poi, la May è sembrata negli ultimi tempi essersi quasi pentita di non aver dato una mano per il remain.

Forse con un suo sforzo maggiore il risultato sarebbe stato un altro.

 

Da Theresa May a Boris Johnson

Infine siamo arrivati a lui, il cosiddetto Trump Britannico. Boris Johnson è dunque diventato capo politico dei tories e primo ministro britannico lo scorso 24 Luglio. Personaggio eccentrico, sindaco di Londra per 2 mandati, a differenziarlo dai suoi 2 predecessori c’è qualcosa di molto importante.

C’è il fatto che, lui sì, fu uno dei primissimi a muoversi con forza a favore della Brexit. Alcuni esperti, all’epoca, vedevano tale mossa un modo per fare la scarpe a Cameron, ma alla fine dopo tanto tempo si può dire con certezza che Johnson è veramente un pro Brexit convinto.

Io direi finalmente, finalmente la Brexit sarà gestita in prima persona da chi ha lottato per averla. Giusto cosi! Vedremo come andrà a finire e se Johnson sarà più in gamba della May.

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