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Intervista a Cinzia Di Martino, regina di Pinterest.

JustBaked ha incontrato Cinzia Di Martino, blogger, consulente, social media lover, e super esperta di Pinterest. Siamo emozionati, si nota?

1) Cinzia, partiamo da Pinterest, il tuo amore più grande (figli esclusi!). Raccontaci come mai hai scelto di approfondirlo così tanto da essere considerata tra i maggiori esperti italiani.

La passione per le immagini e per la grafica (web e non solo) mi accompagna da quasi trent’anni ormai. Ricordo che da piccolina, adoravo sfogliare le riviste e mi soffermavo parecchio sulle pagine pubblicitarie: hanno sempre attirato la mia attenzione con i loro spazi vuoti pieni di significato.
Quando ho incontrato Pinterest per la prima volta mi è sembrato l’albero della cuccagna: potevo finalmente trovare immagini e grafiche, nuove, piacevoli e di tendenza da ogni parte del mondo. Ed io sono una curiosona degli usi e costumi altrui, quindi mi sono trovata subito a mio agio.

2) Quale scenario dobbiamo aspettarci per il 2015? I numeri di Pinterest in Italia alla fine dello scorso anno (500/600 mila utenti attivi) erano ancora bassi rispetto ad altri paesi tra cui gli Stati Uniti, caratterizzati, invece, da stime di crescita impressionanti.

Stando alle previsioni, la crescita continuerà a ritmi serrati. Personalmente prevedo (e mi auguro) un notevole incremento di presenze sul piano delle strutture ricettive e in ambito turismo e promozione: grazie anche alla vetrina di expo2015 (nonostante le premesse non sembrino eccezionali) credo che in tanti si voteranno a Pinterest.

3) Quali sono i pregi e i vantaggi di un social esclusivamente visual (Pinterest o Instagram), rispetto ad altre piattaforme che si avvalgono anche della parte testuale?

Beh, la nostra conoscenza è di tipo visivo: il nostro cervello elabora le immagini con una velocità 60mila volte maggiore rispetto all’elaborazione dei testi. Il messaggio legato ad un’immagine arriva sicuramente prima e meglio di un testo.
Quindi il vantaggio principale è la capacità di toccare la nostra anima più velocemente e in maniera più diretta, facendo leva sull’autenticità dei contenuti e del messaggio da veicolare.

4) Cosa comporta nell’era digitale fare “personal branding”?

Comporta prendersi cura della nostra reputazione, tanto offline quanto online. Ciò non vuol dire che sui nostri profili social dobbiamo essere ingessati e fintamente diplomatici, anzi. Dobbiamo mostrare ciò che siamo, le nostre capacità, la nostra personalità, la nostra professionalità. Perché ciò che conta è sempre l’essere se stessi.

5) Come ogni social che si rispetti, anche Pinterest può essere usato a livello personale oppure aziendale, come un vero e proprio strumento di marketing. Cosa consiglieresti ad una piccola azienda che vuole inserirlo nella propria strategia di comunicazione? Passaggi obbligati, errori da evitare, consigli indispensabili da seguire?

La mia personale “lista della spesa” prevede:

– curare la descrizione/bio dell’account;
– verifica del sito web (fondamentale per il riconoscimento degli articoli come Rich Pin – che danno una mano in più a livello di visibilità e soprattutto di affidabilità);
– creare contenuti utili da condividere con il web: vanno forte le citazioni, le soluzioni specifiche a problemi, le infografiche;
– condividere i contenuti di altri, più dei propri;
– creare le board in base agli argomenti che vanno per la maggiore su Pinterest;
– usare immagini emozionali ed emozionanti;
– divertirsi, divertirsi e divertirsi (i social non servono a vendere!).

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6) Sul tuo sito scrivi che “le passioni non falliscono mai”. E’ stato sempre così, sin dall’inizio, oppure hai dovuto affrontare momenti difficili nel corso del tuo cammino professionale che ti hanno fatto pensare di poter cambiare strada?

Caspita, certo che ne ho affrontati e ne affronto tutt’oggi di momenti difficili. È sempre il momento giusto per prendere una decisione, tentare nuove strade e rimettersi in gioco. Ma se a guidarti è la tua passione, il peggio passa velocemente e torna il sereno.
Se rimane nuvoloso più del dovuto, so già che sto razionalizzando troppo e che non ne verrò fuori finché non chiuderò gli occhi, farò un bel respiro e mi lascerò guidare dalla mia voce interiore: quella del cuore (e della passione, appunto).

7) Cinzia, confessa, la tua giornata è più lunga di quelle dei comuni mortali, vero? Sei anche mamma, oltre ad occuparti di PR, blogging, social media. Svelaci il tuo segreto per fare tutto così bene!

Ah magari! Ho fatto richiesta per la giornata da 96 ore almeno quattro(cento) volte, ma me l’hanno sempre bocciata.
Comunque il mio segreto si chiama caffè: ne ingurgito enormi quantità e dormo circa tre ore a notte (ma il pomeriggio rallento: ci sono i compiti di scuola da fare!).

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8) Branding – Blogging – Social – Marketing – Web design. Se potessi sceglierne solo uno, a quale non riusciresti a rinunciare?

Mamma che ansia: chi butteresti giù dalla mongolfiera? Non sapevo mai rispondere a questo tipo di domande. Sono tutti parte di me, non potrei fare a meno di tutti loro.
Il (mio) Branding non posso certo farlo gestire da altri. Il Blogging lo adoro troppo: è il mio momento di introspezione che non può mancare nella mia vita quotidiana. I Social sono stimolanti e li vivo come un canale di crescita su più fronti (ovviamente il discorso è valido se sei in contatto con persone affini ed entità superiori). Il Marketing è parte delle nostre vite a tutte le età e a tutti i livelli ed io ho una predilezione per l’osservazione dei comportamenti sociali: mi affascinano da morire. Il Web Design non riesco proprio a delegarlo perché quando parlo con un professionista, nella mia mente si forma il sito, pezzo dopo pezzo, in base al tono di voce, alle parole dette, alla personalità della persona: alla fine della chiacchierata so esattamente il risultato finale che voglio ottenere. Probabilmente non riesco a spiegarmi al meglio, ma lasciando fare ad altri non ho mai visto il sito che avevo immaginato.
Morale della favola? Continuerei a farli tutti ^_^

9) Il tuo sorriso è contagioso, e la tua positività e allegria sono più che evidenti. Ci sono dei fattori che ti fanno perdere la pazienza nel rapporto con il cliente? Quando accade come riesci a non farti influenzare?

Uh ma grazie #tuttarossaio ^_^ Devo dire che a farmi perdere la pazienza di solito sono le eccessive richieste. Per non farmi influenzare, parlo fino allo sfinimento di quanto siano richieste obiettivamente poco utili o fuori da ogni logica. A volte vinco, a volte no 😉 Comunque sia, non mi lascio influenzare.

10) Nel mondo digitale, il visual è diventato negli anni sempre più importante. C’è una formula standard per creare il giusto mix tra immagine e parte testuale?

A parte l’esperienza e l’occhio abituato, una regola c’è: il testo non dovrebbe occupare più del 20% dell’immagine. Ma non è l’unica.
In realtà le regole sono più numerose e anche interconnesse, quindi sarebbe complicato esaurire l’argomento in questa intervista, ma di certo posso dire che no, non esiste una formula standard.

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