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Jane The Virgin, l’apologia delle telenovelas

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Le telenovelas sono bistrattate dalla maggior parte degli spettatori, considerate quasi una tipologia di “serie b” rispetto ad altre forme di intrattenimento seriale e televisivo. Sono cresciuta guardando televonelas, poi, a causa delle varie piattaforme, ho perso questa abitudine concentrandomi sulle serie statunitensi e quelle più pubblicizzate. Con Jane The Virgin, mi sono ricordata perché mi piacevano così tanto e perché mi tenevano incollata allo schermo nonostante, al tempo, l’idea di binge watching era ancora lontana (soprattutto quando dovevi aspettare qualcuno che sottotitolasse le puntate).

La serie è il remake americano della telenovela venezuelana Juana la virgen, ideata dalla sceneggiatrice, regista e producer Perla Farías. Trasmessa nel 2002 da RCTV International, Jane The Virgin abbraccia una vasta gamma di generi, tra cui dramma, romance, poliziesco e crime, mantenendo al contempo le tipiche situazioni delle telenovelas. Queste includono triangoli amorosi, gemelli inaspettati, ostacoli imprevisti, complicate storie d’amore e situazioni comiche, tutti elementi caratteristici del genere.

Eppure, Jane The Virgin non si conforma alla struttura delle telenovelas sudamericane o delle soap opera statunitensi trasmesse ogni giorno con la sola pausa del fine settimana. La serie ha la struttura di una serie televisiva statunitense tradizionale, con cinque stagioni e un totale di 100 episodi, trasmessi settimanalmente dalla The CW dal 2014 al 2019. Successivamente, Netflix l’ha aggiunta al suo catalogo fino a giugno 2023. La showrunner Jennie Snyder Urman voleva creare uno show originale riprendendo le trame assurde delle telenovelas inserendovi tematiche attuali molto discusse ancora oggi.

Trama e cast di Jane The Virgin

La famiglia è il centro della narrazione, il pilastro portante di tutta la serie. L’altro, è l’inclusività partendo dalle vere protagoniste della storia, le Villanueva. Alba (Ivonne Coll) è un’immigrata venezuelana rimasta vedova che vive con sua figlia Xiomara (Andrea Navedo) e sua nipote Jane (Gina Rodriguez), la vera protagonista. Jane ha un rapporto conflittuale con sua madre poiché per lei è un pessimo esempio, mentre quello con sua nonna è più solido.

Alba, una fervente cristiana, insegna a Jane fin da bambina (versione interpretata da una piccola Jenna Ortega) di non dover fare sesso prima del matrimonio, punto fondamentale per l’evoluzione della trama. Infatti, per errore, Jane viene inseminata artificialmente dalla dottoressa, nonché sorella del donatore, Luisa (Yara Martinez) e quindi resta incinta nonostante non abbia mai avuto un rapporto con il suo ragazzo Michael (Brett Dier), un poliziotto che è sulle tracce del misterioso narcotrafficante Sin Rostro (Bridget Regan). La vita di Jane, dunque, si intreccia con quella del padre del bambino, il ricco e affascinante Rafael Solano (Justin Baldoni) sposato, però, con Petra (Yael Grobglas). Questo è solo l’inizio di un’intricata rete di relazioni, colpi di scena e momenti memorabili.

Oltre le Telenovelas: Le tematiche di Jane The Virgin

Jane è un’amante delle telenovelas, così come sua madre e sua nonna, e si ritrova a viverne una. Il suo sogno nel cassetto è quello di diventare una scrittrice, perciò studia e lavora come cameriera nell’hotel che poi scoprirà essere di proprietà di Rafael. L’amore è una componente importante mostrata in tutte le sue sfaccettature. Le coppie omosessuali, per esempio, sono inserite con una naturalezza sbalorditiva se si pensa ai prodotti odierni dove sono spesso stereotipate. Invece, con Jane The Virgin esploriamo la bisessualità, l’omosessualità, l’astinenza e anche l’amore nel completo rispetto.

Si affronta anche il tema della malattia (il cancro), della maternità e della depressione post parto senza strafare restando in linea con le tinte colorate della serie. Uno dei temi più importanti è sicuramente l’immigrazione che, grazie al personaggio di Alba, è stato trattato molto bene. Il bello di questa serie è che i personaggi crescono insieme, maturano e diventano una grandissima famiglia allargata.

Omaggio al Sud America: tra realismo magico e meta-serialità

Jane The Virgin omaggia le telenovelas come nessun altro prodotto televisivo ha mai fatto divenendo l’apologia di questo genere. Il legame profondo che la serie ha con il Sud America si evince anche dall’estetica della serie che usa oggetti animati e sogni a occhi aperti per portare sul piccolo schermo il realismo magico tipico della letteratura sudamericana. Nella sesta puntata della quarta stagione (Chapter Seventy), questo legame viene ulteriormente consolidato grazie al cameo di Isabel Allende, celebre autrice cilena. In effetti, se si pensa alla saga familiare dell’Allende (La casa degli spiriti), è chiaro che il racconto generazionale delle Villanueva ha le sue radici nella letteratura sudamericana e nel realismo magico dove l’impossibile è accettato senza troppe domande, come avviene anche nello show.

Isabel Allende Jane The Virgin
Isabel Allende in Jane The Virgin

Le musiche latine e il bilinguismo (parlano sia spagnolo sia inglese) sono un’ulteriore prova dei suoi intenti riverenti. Ma non è tutto, Jane The Virgin si spinge ancora oltre pur di portare alla ribalta questo genere così amato nel Sud America. Usa la meta-serialità per raccontare come si girano e si creano le telenovelas sottolineando le sue specifiche caratteristiche. Quando si scopre che il padre di Jane è Rogelio De La Vega (Jaime Camil), un famoso attore di telenovelas, la serie ci porta sul set con lui facendoci vivere gli interminabili cambiamenti della sceneggiatura nella writers’room e i numerosi ciack che scandiscono ore e ore di lavoro. Come dice Rogelio a un’attrice di serie americane: «Se conoscessi le telenovelas, sapresti che sono melodrammatiche!». Difatti con Jane si passa dal ridere al piangere in un battito di ciglia. Il melodramma, con il suo sentimentalismo, è sempre dietro l’angolo.

Il racconto nel racconto: il narratore esterno/interno

Parte integrante della storia è il narratore esterno, che poi diventa a tutti gli effetti un personaggio (soprattutto quando si scopre chi è realmente). La voce narrante che ci accompagna in ogni puntata con aneddoti, considerazioni, recap e tifoseria è quella di Anthony Mendez. La sua funzione è molto importante dato il susseguirsi delle vicende, quindi, ad ogni inizio puntata, lo spettatore gode del recap veloce e ironico nella quale vengono sintetizzati gli eventi importanti che faranno da sfondo alla puntata che si vedrà di lì a poco. La tecnica metanarrativa non è utile solo per ricordare allo spettatore sottotrame sospese, ma anche per intervenire nella narrazione raccontando nei flashback avvenimenti relativi al passato di Alba, di Xiomara o di Jane stessa.

Il finale è un esempio perfetto di mise en abîme e di come i piani narrativi possono essere combinati per creare sempre qualcosa di nuovo. Infatti, scopriamo di aver visto effettivamente una telenovela basata sul libro autobiografico della nostra amata protagonista Jane. Molte star hanno partecipato allo show, da Bruno Mars a Britney Spears, da Gloria Estefan a Justin Hurtley, e questo dimostra che è stata accolta con grande entusiasmo non solo dal pubblico ma anche tra le celebrità. Jane The Virgin è un vero e proprio viaggio pieno di emozioni che ci intrattiene con cliffanger e tanto amore, oltre ad essere una fiaba contemporanea latino-americana.

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