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Ted Lasso, un dramedy vincente targato Apple tv

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Il 31 maggio 2023 abbiamo detto addio a uno dei dramedy più belli e divertenti degli ultimi tempi: Ted Lasso, conclusosi con la sua terza stagione per un totale di 34 puntate. È stato un duro colpo per tutti i fan salutare lo show, ma si sa che le cose belle prima o poi finiscono. Forse, l’amaro in bocca per questa fine è dovuto a una terza stagione leggermente sottotono rispetto alle altre. Poteva essere gestita meglio mantenendo il formato originale della serie senza imbastire così tante sottotrame non sempre esplorate nel migliore dei modi.

La serie ha inizialmente la struttura di una workplace comedy sportiva, quindi episodi di trenta minuti circa. Nell’ultima stagione, invece, si conforma alla durata dei drama composte da puntate da un’ora. Nonostante abbia risentito di questa trasformazione, il dramedy sportivo Ted Lasso resta un grandissimo prodotto seriale che porta con sé tanti messaggi positivi e tante riflessioni. E perché no, anche tante risate. D’altronde, la serie è stata creata da Bill Lawrence, l’ideatore del medical comedy Scrubs, e dallo stesso Jason Sudeikis, comico e sceneggiatore nonché interprete del protagonista Ted Lasso della serie.

È stato uno show pluripremiato. Tra le varie vittorie, ha portato a casa per due volte consecutive il premio come miglior serie comedy sia ai Golden Globe sia agli Emmys. Anche Jason Sudeikis ha vinto nella categoria miglior attore protagonista in una serie comedy nel 2021 e nel 2022 in entrambe le prestigiose cerimonie. Quel che ha reso la serie Ted Lasso così acclamata dalla critica ma anche dagli spettatori, è la sua capacità di coinvolgere emotivamente (nonostante si parli di calcio, argomento che può non interessare a una fetta di pubblico) grazie a dei personaggi iconici e a una storia di rivalsa.

Ted Lasso in breve ma senza spoiler

Potrebbe capitare di non voler iniziare la serie per paura di ritrovarsi dinnanzi a partite di calcio interminabili o, comunque, a qualcosa che non ci possa appassionare. In verità, è una serie adatta anche a chi non ama lo sport del pallone. Al contrario, dopo la serie, potreste aver voglia di guardare qualche partita e di avere una squadra del cuore (nel caso non foste già dei tifosi).

Il dramedy, infatti, segue le vicende della squadra di calcio inglese, il Richmond, e dei suoi coach partendo dalla proprietaria del club AFC Richmond, Rebecca Welton. Quest’ultima decide di fare una ripicca all’ex marito ormai anche ex proprietario del club. Chiama così un allenatore di football americano per la sua squadra con l’intento di sabotarla. Ted Lasso arriva insieme al suo amico Willis (Brendan Hunt) dal Kansas City (Missouri, USA) a Londra per allenare una squadra di calcio senza conoscere nemmeno una regola di questo sport. Il resto è storia.

Lo show si concentra principalmente sul dietro le quinte del Richmond e su tutte le dinamiche interpersonali che intercorrono tra manager-coach-calciatore. Le partite sono relegate solo ed esclusivamente a eventi cruciali atti allo sviluppo della trama e dei personaggi. Si respira, in ogni caso, aria di tifoseria e di critica calcistica, perché la serie porta in campo l’essenza del calcio. La crescita individuale resta, però, il piatto forte dell’intera serie.

Ted Lasso e i suoi personaggi iconici

Impossibile non affezionarsi ai personaggi proposti in questa serie o, almeno, la maggior parte di loro vi entreranno nel cuore. Partiamo dal protagonista, il centro della narrazione da cui si dipanano le varie storie.

Ted Lasso, il protagonista

Ted Lasso è un padre divorziato che sceglie di lasciare il Kansas e buttarsi in questa nuova avventura lavorativa per non affrontare il dolore del divorzio. Sempre positivo, vede il bicchiere mezzo pieno in ogni situazione, ha un atteggiamento buonista e incline al perdono che può infastidire. Però, nel corso della storia, scopriamo tutte le sue fragilità, attacchi di panico compresi, e comprendiamo che la positività e il non arrabbiarsi mai è uno scudo protettivo per nascondere molto altro.

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Ted Lasso, interpretato da Jason Sudeikis

L’evoluzione di Rebecca Welton

E poi abbiamo Rebecca, interpretata da un’iconica Hannah Waddingham, una donna forte e coraggiosa che si ritrova a competere in un mondo completamente maschile nella quale fatica a farsi rispettare. E se all’inizio i suoi intenti sono volti a sabotare il suo stesso club, la vedremo cambiare rotta molto presto.

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Rebecca Welton, interpretata da Hannah Waddingham

I triangolo tra Keeley, Roy e Jamie

Brett Goldstein, invece, porta sul piccolo schermo il burbero ex capitano Roy Kent, una star invecchiata che prima di arrivare al Richmond giocava nel Chelsea. Non si può pensare alla serie Ted Lasso senza pensare anche a Roy: schietto, sboccato e con tanti problemi relazionali. Ma anche lui riuscirà ad avere una bella crescita individuale. Tra i calciatori, spicca sicuramente Jamie Tartt (Phil Dunster) con il suo atteggiamento da spaccone arrogante, per poi vederlo dare sempre più spazio alla sua emotività. Proprio Jamie ha l’evoluzione più bella tra tutti i personaggi. Non manca il triangolo amoroso, grazie alla bella e simpaticissima Keeley (Juno Temple) divisa tra Roy e Jamie. Purtroppo, il suo personaggio perde molto nella terza stagione quando le trame si infittiscono e la sua storyline non è stata approfondita in modo accurato. Trasmette allo spettatore quasi l’impressione che non si sappia cosa farle fare, salvo poi restituirle smalto rendendola protagonista di un argomento delicato.

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Roy Kent, interpretato da Brett Goldstein | Keeley Jones, interpretata da Juno Temple | Jamie Tartt, interpretato da Phil Dunster

Gli antagonisti

In ogni film o serie a tema sportivo che si rispetti, ci deve essere anche un antagonista. In Ted Lasso non tardano ad arrivare. La sfiducia iniziale nella squadra viene dirottata dalle vittorie in campo e quindi, diventata una degna avversaria nel circuito, bisogna avere un cattivo “fisico” che si incarnerà in Nate (Nick Mohammed), il raccattapalle della squadra. La sua storyline è molto interessante e permette di esplorare la psiche umana quando è sottoposta alla pressione delle aspettative esterne, che siano familiari o meno. L’altro antagonista, invece, è l’ex marito di Rebecca, Rupert (Anthony Head, il nostro amato signor Giles in Buffy l’ammazzavampiri), un uomo subdolo e senza scrupoli pronto a tutto pur di sovrastare gli altri e la squadra del Richmond.

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Rupert, interpretato da Anthony Head, e Nate, interpretato da Nick Mohammed

Il metodo “TED LASSO”: come affrontare le difficoltà

Questo gruppo di simpatici amici/colleghi si ritrova a gestire scandali, vittorie e sconfitte, litigi e allenamenti fuori dal comune. Con una leggerezza tipica delle dramedy, si trattano tematiche importanti: il revenge porn, l’orientamento sessuale, i divorzi, il razzismo, l’amicizia, l’amore, il cameratismo di squadra e la salute mentale. Ted Lasso sembra una terapia di gruppo, non soltanto perché i problemi quotidiani vengono affrontati anche attraverso la terapia e il confronto, ma perché è molto facile empatizzare con i personaggi e diventa catartico in alcuni momenti.

Tra i momenti più intensi della serie, troviamo i discorsi alla Ted Lasso, sparpagliati tra le stagioni in cui il coach sprona i calciatori e gli amici a inseguire i propri sogni e crederci. Anzi, “crederci” diventa un imperativo affisso sulla porta del suo studio con tanto di cartoncino giallo e la scritta blu. “Believe” (in inglese) è il motto del protagonista e resta un monito anche per lo spettatore che segue gli insegnamenti del suo coach preferito. E anche quando “crederci” diventa complicato, bisogna contare sul sostegno degli altri senza provare vergogna o timore. Affrontare le difficoltà con il metodo “Ted Lasso” significa non arrendersi e crederci fino in fondo perché non è mai troppo tardi per crescere e migliorarsi. Infatti, non è importante il risultato, ma il percorso che si fa per arrivare al traguardo.

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Nel discorso di congedo per la stagione calcistica (metanarrativamente diventa anche un congedo per i fan che hanno seguito la serie), Ted Lasso ci ricorda che non sappiamo cosa ci riservi il futuro, ma è il qui e ora che importa e che dobbiamo vivere. A volte, un messaggio semplice può essere raccontato attraverso una storia così convincente da entrarti nella pelle come un secondo vestito. La gentilezza di Ted Lasso, il suo modo di fare così ottimista, insegna allo spettatore di doversi circondare di persone positive. Queste persone ci cambiano la giornata, come la serie Ted Lasso ha cambiato l’animo di chi l’ha vista. Perché è impossibile non farsi travolgere dal metodo “Ted Lasso”.

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