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Inside Out: le emozioni crescono insieme a noi

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Si torna a parlare di Inside Out, con l’annuncio del suo sequel – previsto per il 14 giugno di quest’anno. Il trailer rilasciato dalla Pixar ha incuriosito molti, facendo presagire all’orizzonte nuove emozioni, letteralmente. 

Nell’attesa di scoprire cosa accadrà nella mente della protagonista Riley, vale la pena fare un rewatch del primo film per scovarne un po’ il significato.

Il mondo di Inside Out

In cosa consiste la nostra personalità? La Pixar ce lo mostra con semplicità disarmante. Il nostro cervello è il centro di comando da cui tutto inizia. Quando nasciamo, una sola emozione è con noi: Gioia. È lei infatti la prima emozione che ci viene presentata. Un primo, potente messaggio – nasciamo nella gioia. O almeno per i primi 33 secondi, perché subito dopo arriva Tristezza. 

Tristezza non è uno proprio uno spasso. Attraverso gli occhi di Gioia – la voce narrante del film – ci facciamo di lei un’idea piuttosto negativa. Mentre ogni altra emozione sembra avere un ruolo nella vita di Riley, Tristezza si ciondola qua e là, inutilmente.

Paura per esempio si assicura che Riley non si faccia male; Disgusto che appaia sempre al meglio; Rabbia si fa ben sentire di fronte alle ingiustizie. Ma Tristezza è responsabile solo di lagne e pianti. Per questo Gioia cerca di tenerla il più lontano possibile dalla console di comando: lei vuole che i ricordi di Riley, rappresentati da sfere dal colore delle diverse emozioni, siano tutti felici. In particolare, Gioia va fiera dei ricordi base, tutti dorati. Grazie a questi ultimi nascono le isole della personalità, ciò che rende Riley “Riley”

Ma sappiamo bene che ogni individuo non è mai uguale a se stesso e arriva un momento in cui bisogna cambiare. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza – che vive Riley – è famoso per essere uno di questi momenti, il più evidentemente drammatico. Il film ben lo rappresenta con la graduale distruzione delle isole della personalità, che pian piano si spengono e crollano sotto gli occhi delle cinque emozioni. 

Pensare che in noi avvenga una tale distruzione può sembrarci strano. Eppure crescere significa anche questo: lasciare che alcune cose vadano in pezzi, per costruirne di nuove. Inside Out però va oltre, e ci dice una cosa in più.

A cosa serve Tristezza

La vera protagonista del film non è Riley, e neanche Gioia. Il personaggio principale, che si muove piano e con infinito sforzo, è Tristezza. Nessuno lo sa – compresa Tristezza stessa – ma è lei ad avere in mano la chiave per permettere a Riley di crescere.

Oggi non siamo molto capaci di avere a che fare con la tristezza. Innanzitutto non sappiamo riconoscerla: spesso ci limitiamo a etichettare il nostro stato d’animo come “depresso” e ce ne lasciamo travolgere, senza prendere in considerazione il suo grado d’importanza. Il senso della misura sfugge davanti la tristezza. Dunque la trattiamo ai suoi estremi, ignorandola completamente o rendendola l’unica cosa presente.

Inside Out propone una terza via: trattare la tristezza come le altre emozioni. Darle spazio nei momenti in cui ne abbiamo bisogno, trovare un equilibrio nella consapevolezza che esiste e può incidere su di noi. 
Incide non tanto nel modo negativo che credeva Gioia, con sterili pianti. Tristezza – nel film e nella vita vera – è ciò che ci permette di essere fragili. Nella fragilità, ci affidiamo agli altri, e ci lasciamo amare. Così avviene per Riley nel momento di massima tensione della trama, che si scioglie nell’abbraccio dei suoi genitori. Così avviene per noi, anche se non ce ne accorgiamo.

Le nuove emozioni

Dal trailer rilasciato dalla Pixar, sappiamo che in Inside Out 2 sono in arrivo parecchie novità. Vedremo Riley nel pieno dell’adolescenza, con il quartier generale nella sua testa sottoposto a  qualche stravolgimento. Soprattutto nuove emozioni si uniranno – in modo caotico – a quelle che conosciamo già. 

Ecco dunque quali personaggi faranno la loro comparsa nel mondo di Riley:

  • Ansia
  • Invidia
  • Noia
  • Imbarazzo 

Mentre Ansia ci viene già presentata nel trailer – arancione e spelacchiata, le altri tre non sono nominate, ma possiamo intravederle nella locandina del film. Sbirciano da una fessura del pavimento su cui stanno Tristezza, Gioia, Rabbia, Disgusto e Paura, parecchio preoccupati. 

E voi, siete pronti a farvi travolgere dal cambiamento?

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