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Femminismo: fra Manosfera e Misoginia Politica

L’8 Marzo è la Giornata Internazionale della Donna, ha le sue radici in un lungo percorso di lotta per i diritti del femminismo, in particolare per la parità di trattamento sul lavoro ed il diritto di voto. Il movimento iniziò fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, quando, nel 1908, un gruppo di operaie tessili di New York scioperò per chiedere miglioramenti nelle condizioni di lavoro. Nel 1910, Clara Zetkin propose una giornata internazionale di sensibilizzazione, che divenne simbolo della battaglia per l’uguaglianza di genere. L’8 marzo rappresenta ogni anno un’occasione di mobilitazione per riflettere sulle sfide che le donne sono ancora costrette ad affrontare da sole.

Un femminismo individualista

Nei primi anni duemila, sembrava che il femminismo stesse portando ad un cambiamento profondo nella società. Campagne come quella di Emma Watson alle Nazioni Unite, che promuoveva l’uguaglianza di genere, ispiravano milioni di persone. Termini come manspreading e mansplaning diventavano parte del vocabolario comune, e donne di successo emergevano in settori dominati da uomini, come la tecnologia e la politica. Tuttavia, nonostante il crescente interesse per il femminismo e l’emergere di una nuova consapevolezza, la battaglia sembrava limitata ad un femminismo individualista, spesso concentrato sull’empowerment e meno sulle lotte collettive per un cambiamento strutturale profondo e duraturo.

La Resistenza al Femminismo: la Manosfera

La Manosfera (MRAs, Incels, PUA, Red Pill) è un termine coniato per descrivere una varietà di spazi online che, in generale, si concentrano sulle preoccupazioni degli uomini e, talvolta, su critiche verso il femminismo ed i cambiamenti nei ruoli di genere nella società moderna.

Nonostante i progressi iniziali, negli ultimi anni la Resistenza al Femminismo è diventata sempre più organizzata. L’ascesa di figure come Donald Trump, che ha costruito una retorica antifemminista, ha alimentato un movimento conservatore che sfrutta i disagi economici e sociali di molti giovani uomini. La narrativa antifemminista ha trovato spazio soprattutto online, dove si è sviluppata la Manosfera. In questa comunità virtuale, il femminismo viene accusato di essere la causa dei problemi degli uomini, spesso con una visione distorta e polarizzata che evita soluzioni complesse e propone risposte semplicistiche per il malessere maschile.

La Manosfera e le sue contraddizioni

La Manosfera ha avuto un impatto significativo sulla percezione della mascolinità e delle relazioni di genere. Questi gruppi sono nati da vissuti e priorità diverse, ma condividono una visione comune:

il femminismo, con le sue conquiste, è visto come una minaccia per gli uomini emarginati.

La Manosfera riesce ad unire uomini conservatori, incanalando il loro malessere in un discorso che rimprovera le donne ed il femminismo per le loro difficoltà. Nonostante le divergenze, i membri sono legati dalla convinzione che il femminismo abbia causato il declino sociale ed il disfacimento delle relazioni interpersonali.

L’influenza della Manosfera sui giovani

Con l’espansione delle piattaforme social come TikTok e YouTube, le ideologie della Manosfera sono diventate sempre più accessibili ad un pubblico giovane. Influencer come Andrew Tate sono diventati simboli di un antifemminismo che sfrutta le insicurezze degli uomini giovani per guadagnare visibilità e seguaci. Gli algoritmi dei social media, infatti, favoriscono contenuti divisivi, spingendo i giovani a confrontarsi con messaggi che rafforzano le loro convinzioni preesistenti. La Manosfera, grazie alla sua capacità di capitalizzare su emozioni forti e facili soluzioni, ha guadagnato terreno, facendosi strada tra le giovani generazioni con contenuti polarizzanti che alimentano il risentimento verso il femminismo e le sue battaglie.

La Manosfera: opportunismo e manipolazione

La forza risiede nella capacità di combinare le difficoltà reali di alcuni uomini con un discorso ideologico che offre risposte semplici, illusorie. Sfruttando le incertezze legate alle difficoltà economiche, alle relazioni ed alle sfide sociali, i leader della Manosfera propongono soluzioni che alimentano il risentimenti ed il senso di diritto, per poi lamentarsi dei problemi sottostanti che non hanno intenzione di affrontare. Il marketing efficace e la retorica mirata permettono a questi movimenti di prosperare attirando un pubblico che cerca risposte rapide ai propri disagi. Nonostante le sue promesse di empowerment, la Manosfera non fa altro che perpetuare un ciclo di frustrazione ed alienazione lasciando inalterati i problemi che cerca di risolvere.

Donald Trump’s Sexism Through the Decades | NowThis

Uscire dalla Manosfera

Per molti, uscire dalla Manosfera è un processo difficile. Alcuni uomini, dopo aver preso coscienza degli effetti esclusivamente negativi di questa ideologia, riescono a distaccarsi ed a cambiare prospettiva, magari trovando comunità più sane o rivendendo le proprie convinzioni. Tuttavia, per altri, la Manosfera rappresenta l’unico gruppo di riferimento o una forma di conforto emotivo, rendendo difficile il distacco. La promessa di essere parte di un movimento che si oppone al femminismo, che si presenta come anticonformista e ribelle, è molto allettante per chi cerca una risposta semplice alle proprie insicurezze. Il cammino verso una comprensione più equilibrata del proprio ruolo nel mondo richiede tempo e logica.

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