In un’intervista intensa Pier Paolo Pasolini ci rivela in tutta la sua contraddizione e profondità, toccando temi come l’amore, l’arte, la sessualità, la società dei consumi. Un materiale prezioso per chi vuole capire precisamente il mondo attraverso i suoi occhi.
Pasolini: L’Intervista che Svela l’Artista più Scomodo del Novecento
“La Realtà è il mio unico idolo.“
Con questa frase potente, Pasolini riassume la sua visione artistica. Per lui, il cinema è un mezzo necessario per rappresentare il reale in modo più diretto, più carnale, rispetto alla scrittura. Le parole sono simboli, il cinema invece può diventare la realtà stessa. In un mondo sempre più astratto e mediato, il regista di Accattone ed Il Vangelo secondo Matteo cerca un linguaggio che sia capace di toccare il vero, senza filtri né compromessi.
In un passaggio dell’intervista, Pasolini fa un’analisi tagliente ed attualissima della società dei consumi:
“La Società non vuole più amore. Lo rifiuta, perché l’amore si oppone al lavoro ed allenta i tempi di produzione.”
Secondo Pasolini, l’amore è stato trasformato in merce: è utile solo se serve a vendere. Una coppia felice in pubblicità, una donna nuda sul cofano di un auto: immagini che simulano l’amore per stimolare il desiderio di acquisto, non per liberare l’individuo. Viviamo, dice Pasolini, in una falsa libertà sessuale. Ogni società anche quella moderna, resta puritana: reprime la sessualità vera, perché la desiderabilità individuale non è utile al profitto. È un pensiero radicale, ma che risuona ancora oggi, in tempi di iper-esposizione sociale ed iper-consumo dell’intimità.
L’Arte deve essere Inutile, dunque Preziosa
Un altro punto chiave della poetica pasoliniana riguarda il ruolo dell’arte nella Società. Alla domanda se i suoi film siano “utili”, Pasolini risponde:
“Non mi interessa. Io non voglio essere né pedagogo né apostolo.
Ogni opera autentica è terapeutica, non utile.“
Per lui, l’arte non deve servire a nulla di pratico. Anzi, proprio perché inconsumabile, l’arte può parlare alla parte più profonda dell’essere umano. È una forma di guarigione invisibile, non una lezione da imparare.
Vita ed Autodistruzione: Pasolini vede la Vita come un Vizio
Pasolini si confessa con una frase struggente:
“Amo la vita ferocemente, disperatamente. Questo amore mi distruggerà“
Il suo legame con la vita è totale, viscerale. Ama la natura, il sole, l’erba, la giovinezza. Ma è un amore che lo divora, un desiderio insaziabile di realtà, che lo consuma fino all’ultimo. È questo eccesso, questa fame di verità, che rende il suo sguardo così unico e tragico.
“Perché i miei film scandalizzano? Perché io stesso sono scandaloso.“
Pasolini non cerca lo scandalo per provocare: lo incarna. È l’unico modo, secondo lui, per tenere aperta la ferita tra sacro e profano, tra ciò che la Società accetta e ciò che reprime. Scandalizzare, per lui, è un modo per far emergere il non detto, il rimosso, il vero.
Perché ancora oggi parliamo di Pasolini?
In tempi in cui tutto sembra confezionato per piacere, Pier Paolo Pasolini ci costringe ancora a pensare. Le sue parole sull’amore, sull’arte e sulla Società sono un’invito alla disobbedienza interiore, alla ricerca di un’autenticità perduta.
Il suo cinema, come la sua scrittura, non consola: disturba, interroga, apre ferite. Ed è proprio in questo che risiede la sua forza. Perché, come lui stesso scriveva:
“Solo l’amore può salvare, ma solo lo scandalo può risvegliare.“