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JustBaked intervista Marco Antonecchia. Video, bici e molto altro.

Uno zaino nero monospalla, una bicicletta a scatto fisso e una testa dalla quale sbucano belle idee.
Videomaker, artista e ciclista a tempo pieno o perso. ecco a voi Marco Antonecchia.

1. Ciao Marco, presentati ai lettori di JustBaked.

Ciao, mi chiamo Marco, non ero a conoscenza di Justbaked ma prometto che da oggi non perderò un solo articolo. Vivo a Pescara da molti anni, negli ultimi anni lavoro con il video ma posso adattarmi a tutto.

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Photo credit: Claudia Ferri.

2. Cosa hai studiato, cosa non torneresti a studiare e cosa stai studiando.

Ho avuto una formazione tradizionale, liceo artistico e successivamente accademia di belle arti ad Urbino, devo dire che l’accademia ti permette di avere un confronto quotidiano con studenti e professori, il che è estremamente positivo specialmente in un periodo di crescita dove è doveroso relazionarsi con altre idee; ho sempre “studiato” poco quello che mi veniva proposto ma rifarei esattamente quello che ho fatto a prescindere dagli studi. Ora sto studiando come riuscire a portare a termine un progetto senza avere le adeguate risorse economiche per farne un bestseller e diventare ricco.

3. Cosa ti piace osservare.

Non abbiamo molta scelta, ti dirò cosa non mi piace osservare: le auto svoltare senza freccia, i bambini vestiti come i genitori, gli animali che soffrono la fame, tutte le religioni, le distorsioni al ginocchio, le ragazze di provincia vestite a festa, i gatti in bilico sui cornicioni, le persone cerimoniose, e tanto tanto altro ma come ti dicevo non hai molta scelta.

4. Cosa invece ti piace guardare.

…le foto, tutte, dei compleanni, delle vacanze in montagna, dei matrimoni, non mi interessa conoscere i soggetti, più sono senza pretese più mi emozionano. I film e tutto cioè che esce dagli schemi, che sia sgraziato, che siano goffi tentativi, non mi importa sia vero o una messa in scena, l’importante che sia emotivamente e visivamente coinvolgente. mi piacciono i perdenti. mi piace assistere a concerti di venti, venticinque persone per poi sapere che dopo due anni fanno sempre sold out, mi piacciono gli atleti che piangono dopo una sconfitta, le bici scorticate, arrugginite ma funzionanti; a dirla tutta credo che se fossi più intelligente mi piacerebbero molte più cose ma al momento mi vengono in mente queste.

Photo credit: Marco Antonecchia.

5. Parlaci del tuo terzultimo e penultimo lavoro.

Il terzultimo non lo ricordo; il penultimo è stato un piccolo documentario “Igor”, un semplice ritratto di un uomo e la sua vita, con le difficoltà che questa comporta; è stato presentato di recente al festival Visioni Italiane di Bologna, montato da Matteo Di Simone, con le musiche di Piernicola Di Muro. un piccolo prodotto di cui sono soddisfatto, era la prima volta che mi confrontavo con il documentario ed è una strada che sicuramente continuerò ad analizzare anche se non nelle sue forme più convenzionali, credo.

6. L’ultimo.

Un videoclip della cantautrice Lilia Scandurra, uscirà a breve, un lavoro complesso e credo visivamente interessante, con la fotografia di Gianluca Palma pronto sempre a sperimentare e a dare il suo apporto creativo ed indispensabile alla maggior parte dei miei lavori, naturalmente anche il resto della troupe è fondamentale, Mattia Tedeschi, Diego Mercadante e Michele Saia, collaboratori preziosi. Dopo i doverosi ringraziamenti posso dire che il video cerca di raccontare l’evoluzione dei rapporti personali nello specifico di una coppia ormai in declino che rievoca il loro amore passato in gioventù e in entrambi una sorta di magia li condurrà a riprendere coscienza del loro affetto. Una prova difficile anche per gli attori che hanno sopportato orari assurdi, freddo e soprattutto me.

Photo credit: Andrea Di Cesare.

7. E…. quando non lavori cosa fai?

Leggo JustBaked.

8. Consigli uditivi e visivi.

Ultimamente sono ricaduto della magia del drone doom metal quindi Sunn O))) su tutti, come se qualcuno avesse trovato un varco per l’ignoto ma non sempre ad aspettarci c’è una luce rassicurante…poi gli Earth visti live di recente, Om e Swans. Un gruppo che mi ha scosso come non mi accadeva da anni sono i Code Orange Kids, post hardcore, noise, una forza fuori dagli schemi; mi piace tutto ciò che è suonato con sincerità, senza compromessi.
ah dimenticavo, per dare sollievo ai timpani ultimamente amo Tom Rosenthal e molto altro alt folk o indie folk o come lo chiamano gli addetti ai lavori…
mhhh consigli visivi, partiamo da Xavier Dolan l’ho scoperto solo un anno fa, va visto tutto! A mio avviso un genio per forza visiva e drammatica, stupendo anche Mommy l’ultimo film presentato a Cannes (premio della giuria); dall’inizio dell’anno ho apprezzato molto Eastern Boys, Foxcatcher, Stray Dog, Of Horses And Man, Hungry Hearts, Birdman, Il Regno D’inverno. Posso dire che ci sono stati registi che più di altri hanno influenzato il mio modo di vedere; Werner Herzog, anche quando non riesco a comprenderne tutte le scelte mi lascia sempre stupefatto, una sorta di catarsi a volte mi spaventa.
Harmony Korine, la dimostrazione che si può fare quello che si vuole alla faccia degli schemi e delle persone. Bruno Doumont; è magico, può far lievitare una persona in un film e farla sembrare una cosa normale, per me tra i più spietati e visionari. Poi Ben Wheatley, Tsai Ming Liang…basta, ce ne sono talmente tanti che rischio di essere più noioso di quello che sono, ho la febbre molto alta e temo di rileggere quello che ho scritto, per questo non lo farò, mi scuso in anticipo con tutti.

Grazie Marco!

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